Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Salta la nomina, largo al commissario

Fonte: La Nuova Sardegna
20 dicembre 2012

 

Dimissioni a catena, Zedda resta solo coi fedelissimi ma insiste: «Nomina valida, presto l’accettazione dell’incarico»





di Mauro Lissia

CAGLIARI. Alla fine Massimo Zedda è rimasto solo insieme ai suoi fedelissimi e alla sovrintendente inespressa Marcella Crivellenti, nella saletta del consiglio di amministrazione del teatro lirico, a riflettere sul da farsi. Fuori la folla degli orchestrali, dei coristi, degli impiegati della Fondazione che un po’ protestava per l’estremo tentativo messo in atto dal sindaco di forzare la mano e arrivare alla sospirata nomina. Ma un po’ anche rideva, per la situazione grottesca in cui Zedda è andato a cacciarsi, una di quelle solitudini perfette che vivono negli incubi di ogni politico e di ogni amministratore pubblico. L’ordine del giorno «decisivo» con l’accettazione della nomina da parte della Crivellenti è rimasto sul tavolo e all’orizzonte del teatro si profila l’ombra lunga del commissario ministeriale.

La cronaca della mattinata è nelle agenzie di ieri: dopo l’addio all’organo amministrativo di Felicetto Contu, che rappresentava la Regione nel Cda, a mezzogiorno è arrivata la nota di dimissioni firmata da Oscar Serci, l’uomo del ministero. Non si sono visti Maurizio Porcelli e Gualtiero Cualbu, trattenuti da impegni di lavoro, e neppure Giovanni Follesa, il sostituto di Contu indicato dal governatore Cappellacci. S’era invece presentato all’appello Corrado Cabras, un fotografo quartese chiamato da Zedda a rinforzare la maggioranza: ha fatto compagnia ad Antonello Arru e Cristiano Cincotti, i soli rimasti al capezzale del sindaco, in una seduta ai confini del surreale mentre la Crivellenti - così hanno raccontato con divertimento alcuni sindacalisti - esplorava l’ufficio della sovrintendenza che a questo punto rimarrà forse nei suoi sogni. Ora il Cda sarebbe formalmente paralizzato: non c’è il numero legale per approvare le dimissioni di Contu e Serci, non c’è per nominare Follesa e Cabras, impossibile dare il via libera al bilancio e avviare la programmazione. Zedda sembrerebbe all’angolo, in attesa che da Roma arrivi il siluro del commissariamento, sconfitta politica gravissima in una vicenda da cui il giovane Massimo poteva uscire in ben altro modo: dieci milioni in arrivo dalla Regione, altri nove per la cittadella della musica, la sua gestione sarebbe stata ricordata come quella del rilancio. Invece in via Sant’Alenixedda potrebbe piombare presto un funzionario di nomina ministeriale, che per prima cosa sbrigherà gli atti urgenti e poi cercherà di ricostruire rapporti sindacali ormai alla frutta. Proprio ieri mattina una delegazione delle sigle interne s’è recata in Procura per depositare l’annunciatissimo esposto in cui si chiede al magistrato di verificare se nel turbillon di atti e verbali partiti da Cagliari e planati in parte sulle scrivanie ministeriali emerga un qualche profilo penale. Ma anche questa iniziativa, per quanto clamorosa, sembra destinata a finire in secondo piano rispetto alla colossale figuraccia rimediata da Zedda.

Possibili sviluppi? Tutt’altro che rassegnato, Zedda ha sorpreso ancora una volta tutti convocando una nuova seduta di Cda per giovedì nella tarda mattinata. Il progetto potrebbe essere di forzare ancora i giochi, con la nomina di Cabras e il raggiungimento virtuale del numero legale. La Crivellenti verrebbe così nominata «in famiglia», senza il ministero dei Beni culturali e la Regione, vale a dire i maggiori finanziatori della Fondazione. «Dal ministero - ha spiegato Zedda - è arrivata la comunicazione di un parere favorevole in merito alla procedura di nomina del sovrintendente e ora basta soltanto una nota di accettazione da parte della Crivellenti, che farà avere a breve». Un rilancio al buio? Domani la risposta.