Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sgrena consegna il “Filo della pace” a Rossella Urru

Fonte: L'Unione Sarda
19 dicembre 2012


Premio alla cooperante
 

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La pavoncella questa volta si fermerà a casa: quella fibra preziosa tessuta con pazienza e amore ritorna nell'Isola e qui resterà, almeno per un anno. Il Filo della pace nei giorni scorsi, nella sala del Search, nel largo Carlo Felice, è passato dalle mani della giornalista Giuliana Sgrena a quelle di Rossella Urru. Così ha deciso la giuria del premio nato nel 2011 per mano dell'associazione Luna d'Oriente e il sostegno della Commissione Pari Opportunità del Comune di Cagliari.
Rossella Urru, occhi profondi e voce sottile, riceve il riconoscimento in nome del suo impegno pagato con una lunga prigionia durata fino allo scorso luglio. «È giusto che stia qui, dove sono nata e dove resterò ancora per un po', starà con me e la mia famiglia che ha dovuto attraversare momenti molto difficili e bui. Chi è prigioniero, per quanto sia nelle mani di folli e violenti, vede una speranza. Chi aspetta a casa, forse no».
Una tela in lino e bisso tessuta da Chiara Vigo destinata a viaggiare per le terre Mauritane, com'è nelle intenzioni di Anna Rosa Zedda, per promuove la pace e la solidarietà tra le popolazioni nel bacino del Mediterraneo. «È stata una scelta facile - ammette l'ideatrice del riconoscimento - suggerita da Giuliana che lo scorso anno ha ricevuto il premio a Sant'Antioco durante il Festival Mauritano. Da lì abbiamo fatto partire il filo e ogni anno una donna lo reggerà idealmente perché una di noi salverà il mondo».
Anna Rosa sorride, sa che il messaggio è forte, almeno quanto forte è stata la rivoluzione delle donne arabe nel Mediterraneo. A loro va il pensiero anche quando alla fine della serata di premiazione il Karel Quartet propone Le quattro stagioni di Vivaldi, una scelta che suona come un augurio alle popolazioni oppresse in attesa di una nuova primavera. Tradisce emozione la voce di Giuliana Sgrena al momento del passaggio del testimone «a una donna molto giovane che ha vissuto una terribile esperienza, in un momento in cui si sente la necessità di un ulteriore impegno verso le altre donne che stanno dall'altra parte del mare costrette a resistere alle nuove ondate di violenze e repressioni». Ora il Filo occuperà un nuovo angolo, così ogni anno, per testimoniare quanto impegno c'è dietro a piccoli gesti diretti verso l'unico obiettivo della pace, della cooperazione e dello sviluppo.
Grazia Pili