Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Cagliari festaiola non c'è più»

Fonte: L'Unione Sarda
17 dicembre 2012


PERSONE. Presentatore, organizzatore, comico: dalle serate danzanti ai night club
 

Aneddoti e ricordi di Lello De Luca, 50 anni sulla scena
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«E quella volta che a Monserrato volevano tirare i pomodori a Claudio Villa... e quando non si riusciva a fare una miss Sardegna... e le feste nel salone del Mediterraneo con la Cagliari bene... e quando nella mia discoteca debuttò uno sconosciuto Paolo Conte...». Bisogna fermarlo. Gli aneddoti, i ricordi, rimbalzano come una pallina da flipper. Dagli esordi - primi anni Cinquanta - fino ad oggi. Mezzo secolo nel mondo dello spettacolo, racconti di vita mondana cagliaritana. Lello De Luca - casteddaio verace, «sono nato in via Azuni» - settant'anni tondi, ha ancora l'entusiasmo di un ragazzino, la voglia di stare su un palcoscenico per fare quello che l'istinto gli ha dettato fin da adolescente: il presentatore, il comico, la spalla, l'organizzatore. Sempre garbato e ironico. «Oggi bastano una parolaccia o un doppio senso per far ridere. Ma duri un anno, poi sparisci». Parola di un intenditore, uno che ne ha viste tante in questa città «che prima aveva un'anima festaiola e danzante, e ora ha perso genuinità e semplicità».
 

CAGLIARI FESTAIOLA Autodidatta, dotato di un acuto spirito di osservazione («la mia palestra è stato il quartiere Stampace») Lello De Luca prova a sgranare il rosario dei ricordi, dietro i quali si indovina una Cagliari che aveva voglia di divertirsi, di applaudire i grandi artisti che calcavano le tavole del Massimo, dell'Anfiteatro e delle tante salette Cral.
 

L'ESORDIO A TEATRO «Avevo 12 anni - racconta - quando ho preso il virus dello spettacolo. Recitai dai salesiani in una versione satirica di Romeo e Giulietta . Un colpo di fulmine. Poi mi adocchiò il regista Aldo Ancis: ero vivace e versatile, sapevo fare le imitazioni. Mi portò a Radio Sardegna, l'esordio fu il mozzo napoletano nel programma Un bastimento carico di... Poi, continuai con le parodie delle commedie in sardo, le barzellete, i personaggi popolari in Fuori sacco , Forza Tutti , Studio Zero . E di seguito facevo spettacoli in piazza dove imitavo Rascel, Totò, Tina Pica, Tognazzi».
 

DIRETTORE ARTISTICO Aveva appena 20 anni De Luca, iniziavano a chiamarlo dappertutto, «e a un tratto fui convocato per presentare uno spettacolo per bambini al Mediterraneo. Mi notò il direttore, Marco Sorbellini, e mi affidò la direzione artistica». Così per più di un decennio, dal 1965 al 1976, trasformò il salone dell'hotel in un luogo di feste danzanti. «Si iniziava alle 9 di sera e si finiva alle 5 del mattino». Via via la capacità organizzativa si affinava, arrivavano le star dell'epoca. Lello De Luca afferra un pacco e spariglia sul tavolo decine di foto. Eccolo con Patty Pravo, Silvio Noto, Paola Pitagora, Sergio Endrigo, Mal dei Primitives, Alighiero Noschese, Pippo Franco, Walter Chiari, Equipe 84, Lara Saint Paul, Demis Roussos, Ric e Gian, Al Bano e Romina, Mita Medici.
 

ORGANIZZATORE Sono gli anni in cui presenta e organizza L'Asfodelo d'oro, Miss Cinema Spettacoli, Miss Fascino, passa da una festa patronale a quella dell'Unità. E intanto si fortifica anche come imprenditore. «Nel 1965 apro la prima discoteca in provincia di Cagliari, L'approdo del Califfo , che poi diventerà un night club con spettacoli musicali e anche spogliarelli. Tanto che la neonata Videolina porta le telecamere nei suoi locali per riprendere e mandare in onda, dopo mezzanotte, le discinte donnine». Mica finisce qui. Il night del Califfo, siamo a fine anni Settanta, cambia pelle e. grazie ad un collegamento col Derby di Milano, porta il nuovo cabaret. «Pippo Franco, Gianfranco Funari, Walter Valdi, Gianni Magni».
 

IMPIEGATO ETFAS Domanda: ma lei riusciva a campare con questo mestiere? Risposta sincera. «In realtà io ero un impiegato dell'Etfas, assunto nel 1962. Prima fattorino, poi uscere, quindi centralinista. Però timbravo sempre il cartellino. Da fine maggio a fine settembre, il periodo in cui lo spettacolo chiamava, il venerdì sera partivo in giro per la Sardegna e rientravo dopo una notte in viaggio il lunedì mattina, giusto per sedermi al mio posto. Sì, talvolta la stanchezza era tanta che mi addormentavo un'oretta con la testa sul tavolo». Non nasconde che fu un'assunzione “politica” col timbro democristiano, «funzionava così, non mi vergogno, non ho rubato nulla, in cambio facevo campagna elettorale. Ma quando al potere andò un'altra corrente dc, quella opposta alla mia, mi trasferirono a Lanusei. Un colpo basso. Ma io, che avevo raggiunto il minimo per la pensione, chiusi la porta e me ne andai». Aveva da gestire le sue attività: la discoteca, due bar, e continuare a organizzare e presentare serate.
 

IN GIRO COL CIRCO Libero dagli obblighi impiegatizi, De Luca si lancia in altre avventure. Alle spalle ha una collaudata gavetta, anche nel Cut, il Centro Universitario Teatrale da cui nascerà poi il Teatro di Sardegna, la passione per la lirica («ero sempre all'Anfiteatro a sentire le opere») e lo spettacolo leggero («la cugina di mia madre era la proprietaria del Massimo, quindi entravo gratis»), così sperimenta la carta del circo. «Venni assunto come amministratore dal circo Embell Riva, ma naturalmente come accade sotto ogni tendone, scendevo anche in pista a presentare. Sono stati cinque anni bellissimi, in giro per l'Europa».
 

ANEDDOTI Ancora. L'album dei ricordi ritorna al periodo della contestazione, capelloni contro matusa. Un aneddoto. «Mi chiamano per presentare una serata con Claudio Villa, nell'area del vecchio aeroporto di Monserrato. Agli angoli, in platea, c'erano cassette di pomodori. “Spero di non fare conserva per un paio d'anni”, mi dico. E accenno il particolare a Claudio, che avevo già conosciuto un po' di tempo prima. E lui che fa? Sale sul palco, “salve a tutti” dice “siete tanti, non vi vedo bene, io sono piccoletto, datemi una cassetta per la frutta”. Si mette in piedi e ammonisce “se avete pomodori tiratemeli, tanto a me piacciono”. Attacca uno stornello e il pubblico resta incantato. Così per 90 minuti anziché i 40 pattuiti».
 

MISS ITALIA E che dire di Miss Italia? Per 12 anni è stato il presentatore delle selezioni regionali. Anche qui un mare di curiosità. «Mica facile far mettere in bikini le donne di Desulo o di Fonni. Certe volte ce le dovevamo portare da Cagliari, pur di fare lo spettacolo». E svela un segreto: «Ieri come oggi, le votazioni sono sempre state pilotate. Vince chi può fruttare più soldi». Altre differenze fra ieri e oggi? «Ai miei tempi tutto dal vivo, ora si va con le basi. Poi si rischiava, si lanciavano i giovani che adesso fanno fatica ad emergere». Un compagno di viaggio indimenticabile? «Alighiero Noschese. Fantasia e grande bontà».
Guardando indietro c'è qualcosa che cambierebbe? «Nulla: rifarei tutto daccapo».