Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Bancarella d'Oro, serrata di protesta

Fonte: L'Unione Sarda
14 dicembre 2012


PIAZZA DEL CARMINE. Mattinata di tensione: chiusi tutti i gazebo, chiesta la riammissione degli esclusi

In 5 giorni due blitz dei vigili, gli ambulanti marciano sul Comune

Aperta e subito chiusa. La Bancarella d'Oro è durata poco, cinque giorni. Inaugurata sabato e destinata ad accogliere i cittadini fino a Santo Stefano nella nuova location di piazza del Carmine, la rassegna natalizia ha subìto un brusco stop ieri.
LA VICENDA Alle 9 gli ambulanti del consorzio “Fiere e Mercato di Sardegna” (che si è aggiudicato il bando per l'organizzazione) hanno sigillato i gazebo e hanno marciato compatti fino al Municipio, dove hanno dato vita a un vibrante sit-in durato quattro ore. Obiettivo: contestare le regole di un bando definito «frettoloso e poco chiaro», pretendere la riammissione di 17 operatori «esclusi ingiustamente per cavilli burocratici» e di altri 10 che sarebbero dovuti arrivare dalla penisola ma sono stati «tagliati fuori». Senza dimenticare la valanga di lamentele per i costi «troppo elevati» delle concessioni. Alle 9,30 l'ingresso del Palazzo Civico era affollato, un caos. «Vogliamo parlare con il sindaco, resteremo qui a oltranza».
CLIMA TESO Clima tutt'altro che natalizio, insomma. Nel frattempo in piazza del Carmine regnava il silenzio. A spasso tra i 50 box chiusi solo le guardie del servizio d'ordine. Una serrata triste che ha colto di sorpresa tante famiglie desiderose di curiosare tra gli stand a caccia di regali originali ed economici. Un fulmine a ciel sereno? Non proprio. Venerdì scorso, durante l'allestimento, la tensione era salita alle stelle per un controllo della Polizia municipale. Mercoledì un nuovo blitz dei vigili. Se nel primo caso non c'era stata alcuna conseguenza, nel secondo gli agenti hanno notificato agli organizzatori la posizione irregolare di 17 di loro. Apriti cielo. Al motto di «o tutti o nessuno» gli ambulanti hanno detto basta e ora si attende di capire se la Bancarella d'oro sia già finita o se lo strappo sarà ricucito.
LE PROTESTE «Abbiamo bisogno di vendere perché c'è crisi e per noi il Natale è vitale», spiega il vicepresidente del consorzio, Giuseppe Melis, «credo che alla fine il mercatino riaprirà. Per disperazione». «L'esclusione», ha spiegato il presidente, Stefano Agus, «è scattata perché alcuni ambulanti avrebbero firmato non solo per il nostro consorzio ma anche per altri che non hanno vinto la gara. A noi risulta che abbiano presentato disdetta, per cui devono essere riammessi». Tra gli esclusi Andrea Farci, produttore di miele di Lunamatrona. «Sono in regola», giura, «ma mi hanno detto che me ne devo andare, pena una multa da 5 mila euro e il sequestro della merce». Allontanato anche Zouari Khemaies, tunisino sposato e padre di tre bimbi, che avrebbe dovuto vendere bigiotteria e stoffe. Contro la chiusura delle bancarelle hanno protestato davanti al Palazzo Civico anche gli alunni di una scuola dell'infanzia. L'assessorato alle Attività produttive è al lavoro per trovare una soluzione.
Paolo Loche

 


Il mercatino dell'usato
Piazzale Trento:
anche qui
aria di rivolta

Ambulanti sul piede di guerra anche in piazzale Trento, dove ogni domenica, da ben 17 anni, si tiene il tradizionale mercatino all'ombra del Palazzo della Regione. «Siamo arrabbiati», si sfoga l'organizzatore storico della manifestazione, Franco Rachele, 63 anni, «ci accusano di vendere merce rubata, di non avere il registratore di cassa e di evadere il fisco. Forse qualcuno non ha capito che chi vende qui sta morendo di fame. Siamo 180 espositori regolarmente autorizzati tra pensionati, giovani, negozianti falliti che pagano 10 euro per un piccolo spazio e cercano disperatamente di raccattare qualche euro per sopravvivere. Ma quali registratori di cassa…».
Rachele dirige l'associazione Sant'Avendrace e l'associazione Fiera domenicale. «Abbiamo un servizio d'ordine, provvediamo alla pulizia a nostre spese, gli operatori sono quindici», spiega, «la nostra competenza riguarda esclusivamente piazza Sorcinelli, chi espone abusivamente in viale Trento e nelle vie limitrofe sfugge al nostro controllo. Ogni volta che in queste strade viene rinvenuta merce rubata danno la colpa a noi che non centriamo».
I controlli delle forze dell'ordine sono frequenti. «Ben vengano», afferma Rachele, «ma non si capisce perché i vigili non vadano anche in via Brenta e via Simeto dove sono tutti abusivi e non pagano niente. Noi paghiamo per stare dove stiamo. Quanto? Settecentoventi euro alla Regione per quattro mezze giornate al mese e garantiamo l'ordine anche quando al mercatino si riversano tremila visitatori dalle prime luci dell'alba fino alle tre del pomeriggio. Non ce l'abbiamo con nessuno, sia chiaro, ma diciamo alla Regione, al Comune e alle forze dell'ordine che ci vuole una maggiore sensibilità, perché, lo ripeto, qui c'è solo gente che sta morendo di fame e cerca di campare». (p.l.)