Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Centri culturali, la rivoluzione

Fonte: L'Unione Sarda
3 dicembre 2012


INTERVISTA. Parla l'assessore comunale Enrica Puggioni: «Idee chiare ma pochi soldi»
 

«Tempi rapidi anche per l'erogazione dei contributi»
Vedi tutte le 3 foto
Riassunto della puntata precedente. Il Comune, vista la fame di spazi per lo spettacolo da parte delle associazioni culturali, mette a disposizione il Search e il Piccolo Auditorium. Costi accessibili, una «casa» per tanti gruppi che ancora non la possiedono. L'Akroama protesta perché gli tolgono il Piccolo Auditorium dove da 4 anni svolge attività teatrale, il Comune replica: lo stabile era in scadenza di convenzione, nessuno ha mai parlato di proroga, e poi l'Akroama ha anche un altro spazio, il Teatro delle Saline, però se vuole svolgere l'attività fino a giugno ne parliamo, senza averne più l'esclusivo utilizzo.
 

GLI OBIETTIVI DEL COMUNE Al di là della polemica (inutile), resta da capire se la mossa del Comune sia la prima di una vera risistemazione degli spazi per lo spettacolo a Cagliari. «Sì, è un primo passo, figlio di una politica culturale che vuole creare una città policentrica: la creazione di presidi che possano diventare i motori di una riqualificazione urbana», spiega l'assessore allo Cultura Enrica Puggioni.
 

«UN MILIONE DI EURO A SITO» In teoria: progetto di sinergia creativa fra associazioni, accendere spazi culturali come i Musei Civici, uscire dalla logica della città divisa tra centro e periferia. In pratica: servono anche altri spazi. Quali? «È in corso un censimento, la ricognizione è difficile. Perché molti luoghi individuati hanno bisogno di ingenti investimenti economici, oltre 1 milione di euro a sito, per metterli a norma e farne poi bando pubblico». Soldi il Comune non ne ha ma - idea allo studio - ogni associazione potrebbe farsi carico delle spese di restauro del centro che gestisce.
 

UN INDIRIZZO PER OGNI CENTRO Intanto l'assessore non indica quali spazi sono sotto controllo («lo dirò quando avrò la certezza») però ricorda che il Lazzaretto diventerà un centro di eccellenza per l'infanzia e l'adolescenza, Villa Muscas un sito per la cultura enogastronomica, l' Exma un laboratorio d'arte contemporanea, la chiesetta aragonese dedicata alla musica corale e che l' arena di Sant'Elia tornerà a maggio a ospitare spettacoli - come l' Anfiteatro ma nel rispetto del monumento - e avrà intorno (lavori appaltati per febbraio) una zona verde.
 

REGOLAMENTI DA DEFINIRE Per restare sulle certezze, cioè il Piccolo Auditorium che fa gola a tanti gruppi, «modalità di gestione, tariffe e responsabilità sono state definite» ma i regolamenti ancora no. Cioé a chi spetta la precedenza, chi deciderà sulle date: in base all'ordine di invio delle domande o del peso culturale di un'associazione?
 

IL NODO DEI CONTRIBUTI Qualche spiraglio si apre sull'annoso problema dei contributi, versante modalità non i criteri (già oggetto di critiche). L'associazione farà domanda a gennaio, a marzo una commissione con un esperto (ce ne sono 4 per le categorie arti performative, visive, letterarie e culturali) dirà su quale contributo potrà contare, che sarà liquidato in tempi rapidi, «anche perché le procedure burocratiche le abbiamo semplificate». La novità - spiega l'assessore Puggioni - «è che, grazie alla previsione di bilancio, chi fa domanda può contare su un progetto biennale». Con la speranza di dare a Cagliari un calendario di eventi culturali di lungo respiro