Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Senza alternativa restiamo qui»

Fonte: Sardegna Quotidiano
8 giugno 2012

Nomadi

 

LO SGOMBERO La Municipale è andata a notificare l’ordinanza alle 27 famiglie che abitano vicino alla 554. Paura e incertezza tra i rom: «Da un giorno all’altro ci mandano via, ma dove?»

di Marcello Zasso marcello. zasso@ sardegnaquotidiano. it

«E adesso dove andiamo? Che fine facciamo?». L’arrivo dei vigili al campo nomadi della 554 ha creato subbuglio tra i residenti, anche se quasi tutti hanno scoperto dai giornali che nel giro di poche settimane dovranno andare via. «Guardatevi intorno, come è possibile che per questo campo siano stati spesi tre milioni di euro? Chissà quanti soldi si è mangiato il Comune in questi anni...». Rusteme ha la stessa età del campo aperto nel 1995, che nel giro di qualche settimana sarà deserto. Ha 17 anni, passa ore su Facebook e conosce a memoria le battute sugli zingari dello Zoo di 105, e ci tiene a precisare di leggere ogni giorno i giornali locali. «Come possono dopo tanti anni mandarci in mezzo alla strada da un giorno all’altro? » . Rusteme non è nomade, qui ci è nato e ha sempre vissuto, ma come tutti i residenti non sa dove andrà a vivere dopo il 2 luglio. Perché quella è la data massima per lo sgombero imposto dai giudici, a cui ha fatto seguito l’ordinanza del sindaco. E proprio quella ieri i vigili urbani sono andati a notificare alle 27 famiglie che abitano lì. Il Comune dovrà dare una brusca accelerata al progetto di inclusione sociale già avviato con il trasferimento graduale degli ospiti in altre sistemazioni. Una scelta criticata da alcuni per i costi, ma che secondo le previsioni dovrebbero essere minori rispetto al mantenimento di una struttura che è ormai invivibile e ingestibile. Un degrado tale che ha portato il giudice a disporre il sequestro preventivo del campo per motivi igienico sanitari e di ordine pubblico. Secondo gli inquirenti, tra un rogo e l’altro, l’area è diventata una pericolosa discarica: un ambiente malsano dove vivono 93 tra bambini e donne incinte. L’arrivo delle pattuglie della Municipale ieri ha creato subbuglio, con assistenti sociali e rappresentanti del Comune impegnati a spiegare il rapido evolversi della situazione. Perché molti di loro sapevano di dover lasciare il campo ma, come spesso capita per questo tipo di notizie, non si aspettavano tempi così rapidi. Tanta preoccupazione per le oltre 150 persone che vivono lì, ai margini della società, per la gran parte minorenni. «Se non ci dicono dove dobbiamo andare, noi da qui non ce ne andiamo ». La paura di finire per strada assale soprattutto le tante madri. Giovani donne impegnate ad allattare, circondate da bambini, che in quelle condizioni disastrose ci sono ormai abituate a convivere, ma non smettono di sperare: «Sono anni che sogno una casa vera per i miei bambini, con la doccia, l’acqua calda e tutto il resto ». Ma quell’ordinanza appesa alla porta dà solo la certezza che dovranno andare via da lì. Mentre i vigili consegnavano il documento a ogni capofamiglia, fuori la comunità Rom si interrogava sull‘imminente sgombero. «Se non ci dicono dove dobbiamo andare, noi da qua non ci muoviamo ».