Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Vivere in due metri per tre

Fonte: L'Unione Sarda
4 giugno 2012

STORIE DI DEGRADO. In viale La Playa una famiglia ha occupato una cabina
 

Nel parcheggio anche un vecchio caravan abitato
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Si può vivere in due metri per tre? Nel parcheggio abbandonato di viale la Playa una famiglia rom ha trasformato in “casa” l'ex guardiola, una minuscola struttura in vetro e acciaio posta all'ingresso del piazzale, di fronte al supermarket e alla sede del Cagliari Calcio.
Di giorno questa favela del terzo millennio passa quasi inosservata per la presenza di centinaia di auto in sosta. All'interno non c'è nessuno, la porta è sbarrata con catena e lucchetto. Tuttavia la presenza umana è testimoniata da uno stenditoio pieno di indumenti e stracci lasciati ad asciugare. I residenti sono al lavoro, ossia ai semafori a chiedere monetine. Al calar del sole, i pendolari lasciano la città, il piazzale si svuota e l'ex guardiola si rianima. All'esterno si cucina coi fornelli da campo, mentre i bisogni si fanno in un angolo, sul lato più distante del muro di cinta, sperando che il vento non tiri nella direzione sbagliata rispedendo al mittente i cattivi odori. Dietro la cabina, bustoni pieni di altri indumenti e bottiglie d'acqua. In bella vista coperte, trapunte e biancheria intima. Tutt'attorno una distesa di rifiuti. Condizioni di vita disastrose e inaccettabili per un paese civile, che richiamano alla memoria le baraccopoli di Mumbai rese famose dal film di Danny Boyle The Millionaire , vincitore di otto Oscar.
LE DUE FAMIGLIE Il parcheggio dimenticato tra viale La Playa e via Riva di Ponente è vasto e sarebbe uno spreco di spazio se ci fosse solo quella famiglia di diseredati. Infatti ce n'è anche un'altra, sempre di etnia rom, che vive a cinquanta metri di distanza. La casa stavolta è un vecchio caravan, parcheggiato lì da chissà quanto tempo. Le dotazioni domestiche appaiono leggermente migliori. All'esterno ci sono tavoli e sedie e per proteggersi dal sole e i componenti del nucleo familiare hanno allestito un tipico separé da casa al mare, attaccando verticalmente alle recinzioni del parking una serie di stuoie in canna.
Sul lato opposto alla casa-guardiola, si è formato un vero e proprio acquitrino che non accenna a evaporare nonostante il gran caldo sia arrivato da giorni. Chi scende dall'auto dopo aver parcheggiato affonda coi piedi in 10 centimetri di acqua verde-marrone e melma. L'odore che aleggia nell'aria è nauseabondo. I rifiuti sono ovunque (montagne di buste, bottiglie di plastica e cartacce) e non mancano gli escrementi. Umani. Il degrado è impressionante, insomma, destinato a balzare all'ordine del giorno del Consiglio comunale in virtù di un'interrogazione presentata dal consigliere del Pdl, Maurizio Porcelli. «Nel parcheggio sono presenti rifiuti di ogni genere e ci sono persone che vivono in condizioni indecorose», afferma, «l'amministrazione deve fare qualcosa perché non si può assistere a uno scempio del genere all'ingresso della città».
Paolo Loche