Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Inaccettabili i ricatti di Massimo Cellino»

Fonte: La Nuova Sardegna
9 ottobre 2008

GIOVEDÌ, 09 OTTOBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari


Il documento dei quattro è secco: «Nessuno può pretendere regali»



Inutile la commissione proposta dal sindaco: sì a un accordo cristallino

CAGLIARI. Un consigliere comunale di Forza Italia, Stefano Schirru, due dell’Udc, Efisio Pireddu ed Ettore Businco, e uno dei Riformatori, Lino Bistrussu: è questo il partito trasversale che dice no a regali e regalie al Cagliari calcio di Massimo Cellino. I quattro conisglieri lo scrivono in un comunicato chiaro come non mai soprattutto dopo che la maggioranza di centrodestra (è accaduto anche martedì) continua a nascondersi sulla questione dello stadio, vecchio o nuovo che sia.
I quattro consiglieri racchiudono in diciotto righe il loro pensiero e nei fatti danno una frustata sui denti alla maggioranza a cui appartengono. Due gli argomenti forti contenuti nel documento. Primo: lo stadio Sant’Elia non va demolito. Secondo: la possibile concessione del diritto di superficie al Cagliari calcio per costruire il nuovo stadio, nei parcheggi davanti all’ex pallone di Italia Novanta, non può essere concessa a “prezzi stracciati”, i prezzi devono essere quelli di mercato. In due parole, scrivono i consiglieri, «Non accettiamo ricatti» e «Non cadiamo nella tentazione di favorire l’altra parte (il Cagliari) pressati dall’ipotesi ventitala dalla società di trasferire lo stadio altrove».
Questa è la sintesi del documento ma il segnale forte è già nelle prime righe: «Abbiamo, come tanti altri, condiviso l’idea che Cagliari debba avere un nuovo stadio. Ma allo stesso tempo riteniamo che vecchio e nuovo Sant’Elia rappresentino due problemi che debbano essere trattati separatamente ma anche contestualmente». Non devono esserci cioè, secondo i quattro consiglieri comunali, sovrapposizioni fra progetti privati, quelli di Cellino, e l’interesse pubblico.
Il Sant’Elia non va demolito. «Lo stadio non può essere abbattuto - è scritto nel documento - perché demolirlo costituirebbe una rilevante quanto insensata perdita patrimoniale (cinquantaquattro milioni di euro) per il Comune, mentre dev’essere trasformato in arena destinata a eventi culturali e ad altre manifestazioni sportive diverse dal calcio. Una città che ha fame di spazi non può rinunciare a quello che da sempre è uno spazio per eccellenza, uno stadio».
Nessun regalo. «L’amministrazione comunale ha tre doveri nel tenere i rapporti con il Cagliari calcio. Primo: deve avere le idee chiare e fino adesso pare tutt’altro su come pianificare la trattativa con l’imprenditore Massimo Cellino. Secondo: l’amministrazione deve decidere più rapidamente di quanto abbia fatto finora, ma nell’accelerare i tempi non può cedere ad alcun ricatto (Cellino ha detto: basta, costruisco lo stadio altrove) e neanche alla tentazione di favorire l’altra parte. Ecco perché - continuano i consiglieri - nel caso in cui il Comune dovesse optare per la concessione al Cagliari del diritto di superficie, la stessa concessione non debba essere data a prezzi stracciati ma di mercato».
L’inutile commissione. In una delle ultime sedute prima di quella rinviata avant’ieri per mancanza del numero legale, letta dal centrosinistra come la fuga del centrodestra dalle responsabilità, il Consiglio ha deciso di istiuire una commissione sul caso Sant’Elia. Comissione che avrà il compito di sciogliere - sono parole del sindaco Emilio Floris - i “molti dubbi amministrativi e urbanistici che ancora esistono”. Ebbene, secondo Stefano Schirru, Efisio Pireddu, Ettore Businco e Lino Bistrussu “la stessa commissione - scrivono - è un tranello, perché detto della sua inutilità non farebbe altro che confondere lo scenario e allungare i tempi di un possibile accordo”.
Mandato al sindaco. Per i quattro consiglieri, a Emilio Floris dev’essere riconfermato “il pieno mandato a operare rapidamente visto che i tempi sono maturi. La lunga discussione tra i vertici del Cagliari calcio e dell’amministrazione oggi va conclusa subito ma l’obbiettivo dev’essere un accordo cristallino. La città non merita altri estenuanti ritardi”.
Dopo la bordata del gruppo dei quattro consiglieri come si comporterà il centrodestra diviso tra sponsor senza condizioni del progetto Cellino e altri che chiedono maggiore prudenza? È chiaro - dicono dai banchi dell’opposizione - che la giunta non può più nascondersi: «Sappiano bene invece - ha scritto avant’ieri il centrosinistra - che l’indecisione dimostrata su tutto il caso Sant’Elia e le assenze di martedì, in Consiglio, tra i banchi della maggioranza siano la dimostrazione del forte mal di pancia che ha colpito tutta la coalizione».
Del Sant’Elia il Consiglio comunale ritornerà a discutere fra una settimana. (u.a.)