Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Rione Castello, il luogo del degrado

Fonte: La Nuova Sardegna
23 aprile 2012

Passeggiare per le strade conduce spesso a posti abbandonati e sporchi, anche vicino ai luoghi simbolo della città

In aumento la fuga degli abitanti



GIANFRANCO CARBONI Si tratta di uno dei posti più ricchi di storia della città, per questo credo che il Comune dovrebbe rimediare alla situazione

Castello è il quartiere che, in percentuale, negli ultimi anni si è spopolato più degli altri: nel 2002, dice l'atlante demografico, i residenti erano 1640. Passati a 1432 nel 2010. Risultato? Meno 12,68 per cento. Anche per dire alt alla fuga dalla rocca della città è nato a novembre Casteddu 2.0, un progetto del Comune con una serie di incontri al Teatro Civico. Obiettivo: coinvolgere residenti, ma anche imprenditori, nel rilancio del quartiere. Le idee? Qualche mese fa si era parlato anche di piazza Palazzo liberata dalle auto: un progetto che deve essere inserito in un complessivo piano del traffico e dei parcheggi. Che potrebbero essere quelli di via del Cammino Nuovo. Un quartiere da far rivivere anche con i servizi, storico problema di Castello. Un rione che ha un altro primato: c'è, sempre secondo le statistiche, la più alta percentuale (60,83 per cento) di nuclei familiari composti da una sola persona. Un quartiere non di anziani: appena 252 sono i residenti oltre i 65 anni. Quindi gli altri sono prevalentemente giovani. Poi vi sono pochi stranieri: 30 europei, 20 africani, 11 asiatici e 3 americani. (s.a.)
CAGLIARI “Facciamo Goal FinalMentE” è un progetto che nasce da un’idea dell'associazione “Sardegna Donna”, che insieme alla società sportiva Club San Paolo, ne curerà la realizzazione: per promuovere lo sport come occasione di inclusione sociale. L'iniziativa è stata presentata pubblicamente ieri mattina nella sala convegni del terminal multifunzionale del molo Ichnusa e si propone di realizzare in Sardegna la prima scuola di calcio-terapia per giovani con disabilità cognitiva. “Spesso i ragazzi speciali vengono indirizzati agli sport individuali - commenta Anna Rita Secchi, presidente dell'associazione e ideatrice del progetto - a cui manca quella dimensione di collettività e socialità tipica di un gioco popolare come il calcio”. Il programma, prevede una serie di allenamenti settimanali, partite amichevoli e anche competizioni ufficiali in campi regolamentari. “La missione della nostra associazione non è quella di scavalcare le associazioni e le cooperative che lavorano con i ragazzi con disabilità cognitive - precisa il presidente - bensì metterci a disposizione di tutte le associazioni di categoria che intendono offrire un servizio innovativo e terapeutico”. Facciamo Goal FinalMente si rivolge prevalentemente ai bambini in età evolutiva che presentano ritardi nello sviluppo psicomotorio, disturbi del comportamento e nella comunicazione. (pl.c.)
di Stefano Ambu wCAGLIARI Villanova in prima pagina e nei tg per la Ztl e piazza San Giacomo senza auto, Stampace pure perché ora arriva Sant’Efisio. Marina sempre in auge tra ristorantini, Consiglio regionale e ora Nautic show. E il quarto rione storico? Castello, quello più in alto di tutti, è sempre bello, sì. Ma c'è qualcosa che bene o male è difficile non far entrare nelle inquadrature di macchine fotografiche digitali e videocamere: lavori in corso, transenne e ponteggi. “Ho incontrato dei turisti francesi in via Canelles - racconta Gianfranco Carboni, ex presidente della circoscrizione Centro storico e ora numero uno dell'associazione Quadrifoglio Karalis - che davanti all'ennesima transenna mi hanno detto: posti bellissimi, ma perchè li tenete così?”. L'approccio: scalinata del Bastione o ascensore è lo stesso. A piedi? Il primo segnale è sulla rampa, a destra. Foglio bianco con il logo del Comune di Cagliari: “La galleria Umberto I è chiusa per manutenzione”. Poi su per le scale. Terrazza splendida soprattutto con la luce e il sole di primavera, a posto. Nella seconda terrazza, quella di Santa Caterina davanti alle Poste, c'è la rete che delimita un cantiere. Quello nato dopo il ritrovamento di reperti archeologici. Bene, i turisti sbirciano. Potrebbe essere una bella idea, come succede alla Marina per Santa Lucia: scavi in diretta e tante foto ricordo. E invece lassù nessuno scatto: si rischierebbe di riprendere una recinzione malandata. Peccato, è la prima cosa che vedono i visitatori quando invece salgono dall’ascensore. E a proposito, anche chi non sale a piedi si trova in mezzo a un cantiere, quello della riqualificazione delle antiche mura. Ma lì, nel tragitto che da viale Regina Margherita porta all'ascensore, a parte una transenna un po' sbilenca, non è male: ci sono piante, ombra, pavimentazione completata. Insomma anche un turista con la puzza sotto il naso si accorge che sta nascendo qualcosa di buono. Tasto per la risalita, vista panoramica sulla città e sugli altri lavori delle mura. Di nuovo Santa Caterina. Poi giù, terrazza Umberto I. Quindi accesso alle stradine di Castello sotto la Torre del Leone e dentro il Portico delle Grazie. Ingresso ok, poi uno si volta per un'ultima occhiata, vede la Madonnina e i fiori. Ma in mezzo ai ponteggi. Altro esempio più avanti, in piazza Carlo Alberto: guardi davanti e c'è la Cattedrale. Guardi dietro e ci sono le transenne. “Una situazione purtroppo che si ripete - spiega Gian Franco Carboni - stiamo parlando della storia di Cagliari. E di posti che sono a pochi passi dai luoghi di interesse indicati in tutte le guide. Intervenga il Comune”.