Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Il Cagliari gioca a Trieste Zedda: Comune a posto

Fonte: Sardegna Quotidiano
3 aprile 2012

LO STRAPPO 

 

 

Voglio ricordare che il fatto che se la squadra rossoblù ha giocato davanti ai propri tifosi in questi mesi è merito del lavoro del Comune, impegnato in tutte le sue strutture per garantire lo svolgimento delle partite in città. Cosa sia cambiato nel giro di quattro giorni –dall’incontro di giovedì tra me e il presidente – non è ben chiaro. Di sicuro, non l’impegno che l’amministrazione ha preso prima di tutto con i tifosi »

. Massimo Zedda

 

 

SERIE A È ufficiale: la gara con l’Inter si disputerà al Nereo Rocco La società: «Incertezza sull’agibilità del Sant’Elia». Il sindaco: «Inaccettabile far ricadere colpe su di noi, inutile tiro alla fune»

 E alla fine la corda si è spezzata. Il Cagliari giocherà a Trieste la partita “in casa” di sabato prossimo contro l’Inter. «Perdurando lo stato d’incertezza, in merito all’agibilità completa dello stadio Sant’Elia, la cui capienza, da tempo, è ben al di sotto del minimo richiesto dai regolamenti», dice una nota pubblicata ieri pomeriggio sul sito della società, «la Lega nazionale professionisti ha concesso al Cagliari Calcio il nulla osta per poter disputare la prossima gara nella città giuliana». Apriti cielo. Massimo Cellino ha messo in pratica quella che solo qualche giorno fa sembrava solo una minaccia, come quella ventilata a gennaio, quandi si parlò di Udine: i rossoblù mollano lo stadio rattoppato, la loro città e con tutta probabilità finiranno il campionato in uno dei centri italiani più difficili da raggiungere dall’Isola. E poco importa la rassicurazione, che fa amaramente sorridere chi la dà, che l’abbonato avrà un posto garantito anche a Trieste.

LA RABBIA DI ZEDDA Il sindaco non l’ha presa bene. Per niente. «È inaccettabile che la decisione della società possa in qualche modo essere fatta ricadere sul Comune »: è la prima volta che Massimo Zedda abbandona i toni diplomatici nel dialogo con viale La Plaia. Lo fa a pochi giorni dalla riapertura proprio di quel discorso che si era interrotto: i due Massimo la settimana scorsa si erano incontrati in Municipio proprio per parlare del Sant’Elia e del suo futuro. Tra l’amministrazione e Cellino sembrava tornato il sereno, dopo la legnata dell’inagibilità dello stadio decretata il 15 gennaio dalla commissione di vigilanza presieduta dal prefetto. Invece no. «Voglio ricordare che il fatto che se la squadra rossoblù ha giocato davanti ai propri tifosi in questi mesi è merito del lavoro del Comune, impegnato in tutte le sue strutture per garantire lo svolgimento delle partite in città», dice Zedda. Poi una stoccata: «L’impegno è lo stesso anche in vista delle prossime partite. Anzi, è aumentato: nonostante qualcuno sostenga il contrario, tre mezzi meccanici e gli operai della ditta che ha avuto l'appalto dal Comune stanno lavorando da dieci giorni, senza soluzione di continuità, per garantire l’apertura del settore Distinti in tempo per la partita di sabato e per le successive sino alla fine del campionato ». Chi “sostiene il contrario” sa - rebbe proprio il Cagliari Calcio: da viale La Plaia sono arrivate continue lamentele per la supposta lentezza degli interventi degli operai inviati dal Comune. Zedda non risparmia parole pesanti sullo strano comportamento di Cellino, che prima dialoga e poi strappa: «Cosa sia cambiato nel giro di quattro giorni –dall’incontro di giovedì tra me e il presidente – non è ben chiaro. Di sicuro, non l’impegno che l’amministrazio - ne ha preso prima di tutto con i tifosi: quello di far di tutto perché il Cagliari giochi a Cagliari. E, in ogni caso, l’agibilità o meno dello stadio dovrà essere certificata dalla commissione di vigilanza e non dalla Lega: se il criterio fosse quello del numero dei tifosi nella struttura, diversi stadi in Serie A (Siena e Novara, a esempio) non sarebbero agibili». Il Comune si è dimostrato disponibile alla trattativa, ha concluso il sindaco, ma «il tiro alla fune continuo non aiuta e soprattutto non serve».

LO STRAPPO DELLA SOCIETÀ Il via libera alla partita di Trieste è arrivato ieri in Lega. Il presidente Maurizio Beretta (che non è certo amico del presidente sardo) ha firmato l’ok alla variazione della sede di gara “vista la richiesta del Cagliari calcio Spa, nella quale si evidenzia il perdurare delle condizioni che hanno indotto la commissione di vigilanza a disporre la temporanea riduzione della capienza del Sant’Elia». Il verdetto sulla sicurezza aveva imposto la chiusura di Distinti e Curva Sud. L’assessore ai Lavori Pubblici Luisa Anna Marras, qualche giorno fa, aveva assicurato il massimo impegno per la riapertura dei Distinti in tempo per la partita contro i nerazzurri. Tutti lavori, aveva precisato, a spese del Comune. Per la Sud invece c’è poco da fare: l’inter vento non sarebbe realizzabile in tempi brevi. In viale La Plaia però le rassicurazioni non sono bastate: ci sono i biglietti da mettere in vendita, l’Inter richiama molto pubblico. E i tagliandi non possono essere immessi sul mercato senza avere certezze, o all’ultimo minuto, dicono i vertici rossoblù.

L’ISCRIZIONE A RISCHIO La decisione del trasloco a Trieste può siginificare la chiusura del campionato in terra sarda. Ma c’è un problema molto più difficle da affrontare: la Lega avrebbe gà fatto sapere che il Sant’Elia in queste condizioni non è uno stadio adatto ad ospitare gare della masima serie. A rischio c’è tutto il prossimo campionato: il Cagliari senza casa potrebbe vedersi rifiutata l’iscrizione.

E. F.