Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Depuratore finito, su cozze e arselle torna nei mercati il marchio Santa Gilla

Fonte: La Nuova Sardegna
23 gennaio 2012

 
La prossima settimana l’ultima conferenza di servizi per approvare il nuovo impianto




CAGLIARI. Forse ce l’hanno fatta i pescatori di Santa Gilla a sconfiggere l’ultimo nemico in ordine di tempo che ha paralizzato il futuro di una delle lagune più pescose del Mediterraneo. Entro poche settimane saranno concluse le certificazioni sull’impianto di depurazione costato 150 mila euro che il consorzio gestore dello stagno è corso a costruire perché le acque della laguna nel marzo 2011 sono state declassificate a causa dell’inquinamento. Il passaggio dalla categoria «A» alla categoria «B» è stato un duro colpo per i pescatori soci del consorzio, che, al 70 per cento, campano proprio di cozze e arselle: i mitili prodotti in acque di serie «B» non possono essere venduti se non dopo la depurazione. Da un anno nessun compratore trova più cozze e arselle con la provenienza di Santa Gilla. I pescatori della laguna hanno ottenuto l’aiuto di Tortolì che ha aperto l’impianto al prodotto di Cagliari e così è stato possibile continuare almeno in parte la vendita dei mitili nostrani. Spiega Walter Rizzardini presidente del consorzio: «La prossima settimana si terrà la conferenza di servizi per le ultime autorizzazioni. Abbiamo costruito un depuratore moderno nello stabulario, ce n’era già uno ma era vecchio, di concezione superata, insomma abbiamo concentrato le nostre risorse su un impianto avanzato di alta affidabilità. Adesso cercheremo di riconquistare il mercato col nostro marchio». La corsa per costruire il nuovo depuratore ha fatto mettere da parte il piano di rilancio della laguna: «Torneremo alla Regione per parlarne, ma certo va aggiornato». Ma l’attenzione dei pescatori resta alta soprattutto sul tema inquinamento, il problema ha un nome: il canale di guardia attorno allo stagno che raccoglie le acque sporche in alcuni punti è troppo basso e basta una pioggia per farlo tracimare. L’estate scorsa la Regione doveva appaltare i lavori per sistemarlo: lo stato dell’appalto sarà la prima domanda che faranno i pescatori.

(a.s)