Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

La visita di “Libera” tra le polemiche oggi in Consiglio

Fonte: Sardegna Quotidiano
18 gennaio 2012

PALAZZO BACAREDDA

 

Il caso Libera scuote il Consiglio comunale. Il presidente Ninni Depau ha annunciato a fine seduta che l’as - sociazione che lotta contro la mafia, fondata da don Luigi Ciotti ha chiesto di intervenire durante la seduta di oggi. «È stato costituito un presidio territoriale, che sarà dedicato a Emanuela Loi, e ci hanno chiesto di intervenire in Aula, cercheremo di trovare la modalità per permetterlo», ha detto Depau ai consiglieri. Ma la decisione di ospitare l’associazione all’interno della seduta non piace a tutti, soprattutto ai due consiglieri che ieri sono stati invitati da Depau a partecipare alle riunioni dei capigruppo. «Non conestiamo, ovviamente, Libera, ma il problema è regolamentare - commenta il capogruppo di Ancora per Cagliari Anselmo Piras - se diamo il via libera a questo tipo di iniziative poi può arrivare una qualunque associazione e chiederci di poter esporre i suoi progetti in Consiglio comunale. E chi decide quali sì e quali no?». Sulla stessa linea il capogruppo Pdl. «Niente da dire sul valore di Libera, ma perché non possiamo ospitarli mezz’ora prima dell’inizio della seduta del Consiglio comunale? - chiede Giuseppe Farris - in Consiglio parliamo di mozioni, interrogazioni. Altrimenti si rischia che qualcunque associazione possa chiederci di venire in Aula». Immediate e dure le reazioni del centrosinistra. «La loro è una posizione decisamente sbagliata, che li qualifica per quello che sono - commenta Filippo Petrucci di Meglio di prima non ci basta - Libera opera da anni in prima linea contro la mafia e non ha nessuna connotazione politica». Ancora più forte la reazione del capogruppo di Sel ai due consiglieri Pdl che contestano la procedura seguita. «È miserabile cadere così in basso e fare una questione di procedure per un’iniziativa che per noi è un grande onore, compresa la dedica a Emanuela Loi - replica Sergio Mascia - hanno tutto il mio biasimo e di chi ha perso o rischia la vita per la lotta alla mafia, che ormai è presente anche nell’Isola. E anziché apprezzare il gesto, si fermano a uno stupido formalismo». Marcello Zasso