Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il prefetto chiude lo stadio

Fonte: L'Unione Sarda
13 gennaio 2012

SANT'ELIA. Rischio crolli per le gradinate, insufficiente anche l'illuminazione
 

Impianto pericoloso: in dubbio Cagliari-Fiorentina
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Troppi pericoli per gli spettatori: lo stadio Sant'Elia non è agibile. Il prefetto Giovanni Balsamo non ha avuto dubbi ieri mattina nel disporre la chiusura dell'impianto che ospita le partite del Cagliari e da tempo al centro di mille polemiche. Finora nessun tifoso si è mai fatto male, ma il rischio che pezzi di cemento armato possano colpire gli spettatori è tutt'altro che remoto. C'è poi la scarsa illuminazione che crea problemi di ordine pubblico. C'è un piano di emergenza, ma il dilemma è sempre lo stesso: chi paga le spese?
 

CHIUSURA OBBLIGATA La decisone di negare il parere di agibilità al Sant'Elia è arrivata ieri durante la riunione della Commissione provinciale di vigilanza. All'incontro, presieduto dal prefetto, sono intervenuti il questore, il comandante dei Vigili del fuoco, i rappresentanti del Comune, del Genio Civile, dell'Asl8, del Servizio Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro, del Coni, dell'Agis e il presidente rossoblù Cellino.
 

IL NO DELLA COMMISSIONE Il parere di chiudere lo stadio è stata quasi unanime. Con il solo parere opposto del rappresentante del Comune, la Commissione ha stabilito che, sino alla conclusione delle opere e dei lavori richiesti e alla presentazione delle relative certificazioni di legge, la struttura non potrà più considerarsi agibile e accessibile al pubblico per indifferibili esigenze di tutela della pubblica incolumità.
 

IL PREFETTO Il prefetto Balsamo giura di averle tentate tutte prima di arrivare a una decisione così drastica. Perché chiude il Sant'Elia? «È una storia lunga con problematiche ben note. Sino a oggi abbiamo cercato sempre di garantire la sicurezza e tenere aperto l'impianto. Ma ora siamo arrivati a un punto dove la prudenza deve prevalere, non si può scherzare sull'incolumità degli spettatori». Qual è la causa del no? «Il cemento armato si sta lentamente sbriciolando e il ferro della struttura, rimasto scoperto, si sta arrugginendo. Come conseguenza abbiamo distacchi di calcestruzzo, spesso - ed è quello che più ci preoccupa - non visibili. Ci sono stati dei crolli nelle gradinate, lungo i percorsi d'accesso, nelle scale. Per fortuna nessuno è rimasto ferito». Qual è la soluzione? «Abbiamo proposto un progetto che attraverso controlli e reti di contenimento possa portare all'agibilità minima di 10 mila persone». Quanto costa? «La spesa è di poche decine di migliaia di euro».
 

BUIO E ORDINE PUBBLICO «L'illuminazione è insufficiente per le telecamere e i controlli di ordine pubblico. Per questo - conclude Balsamo - ho chiesto che, nel caso venga risolta la vicenda, le partite vengano giocate di giorno».
Andrea Artizzu