Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Iguana, ricomincia l'estate

Fonte: L'Unione Sarda
15 dicembre 2011

Anche il chiosco di fronte al Marino “riaperto” dal Tar


Anche il chiosco Iguana ha riaperto grazie ad una sospensiva d'urgenza decisa dal presidente del Tar Sardegna, Aldo Ravalli, che congela la delibera del Comune sulla chiusura della stagione balneare al 31 ottobre. Ieri mattina, il chiosco che si trova davanti all'ospedale Marino, al Poetto, era regolarmente aperto. Con la titolare, Maristella Argiolas, dietro il bancone a servire i clienti che, nonostante la giornata invernale, hanno voluto trascorrere un po' di tempo in spiaggia.
«Il giudice mi ha reso la dignità», ha detto, «ora aspettiamo con fiducia il giudizio definitivo». In realtà, come avvenuto per la sospensiva pronunciata qualche giorno fa, anche quest'ultima decisione non è definitiva. L'11 gennaio, infatti, il collegio della prima sezione del Tar dovrà riunirsi con la composizione collegiale per discutere l'istanza cautelare presentata, per conto della titolare dell'Iguana, dall'avvocato Gianluigi Machiavelli assieme al ricorso. In quell'occasione, dunque, ci sarà il contraddittorio con gli avvocati del Comune. Confronto che non c'è stato, invece, per pronunciare il decreto presidenziale d'urgenza. «Va data prevalenza - recita l'atto firmato dal giudice Ravalli - ad assicurare il proseguo dell'attività lavorativa, specie in assenza, come nel caso, di apprezzabili profili di interesse pubblico alla chiusura dell'esercizio commerciale... e in assenza di conclamato abusivismo». Una formula d'urgenza usata, con qualche differenza, anche per l'analogo decreto emanato dopo il ricorso presentato dai legali del gestore dell'Emerson.
Una tregua, insomma, che consentirà all'Iguana di restare aperto almeno durante il periodo natalizio e nei primi giorni di gennaio, fino a quando i giudici torneranno a riunirsi per vedere meglio le carte e decidere se accogliere o meno l'istanza. «Noi non siamo abusivi», sottolinea la titolare del chiosco, «e ci offende profondamente essere considerati tali».
Francesco Pinna