Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Se c’è commercio si paghi l’Ici»

Fonte: Sardegna Quotidiano
12 dicembre 2011

Caritas

 

info MARCO LAI Appello contro l’evasione fiscale da parte del direttore della Caritas: «Non può esistere cristiano che sfugga al senso di legalità verso lo Stato: non è più tollerabile »

LA POLEMICA Il presidente della Cei Angelo Bagnasco si è detto pronto a discutere dell’Ici. Don Marco Lai: « Giusto, bisogna essere sempre disponibili a mettersi in discussione » .

I RICORSI Soltanto nel 2011 il Comune si è costituito in giudizio almeno dieci volte per ricorsi di ordini religiosi

DON MARCO LAI «Tutto ciò che è servizio di culto, oratori e luoghi di animazione, è giusto che vada tutelato»

di Marcello Zasso marcello. zasso@ sardegnaquotidiano. it

«Tutto ciò che è servizio per il culto, gli oratori, la biblioteca gratuita e i luoghi di animazione vanno tutelati, come per le onlus. Ma se si tratta di attività commerciali è giusto che si paghino le tasse». Don Marco Lai è d’accordo sulla distinzione nel pagamento dei tributi tra le attività legate al culto e quelle che hanno preso un’altra direzione. «Ciò che rientra, secondo le leggi, nel criterio delle tasse è giusto che venga pagato e se qualcuno è sfuggito a questo criterio deve tornare dentro la legalità». La manovra lacrime&sangue del governo Monti impone pesanti sacrifici economici e di fronte alla prospettiva di reintrodurre l’Ici in tanti hanno ricominciato a guardare storto la Chiesa per le sue esenzioni. Una polemica che torna in modo ciclico e stavolta il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, ha dato la sua disponibilità ad affrontare la questione. «Va benissimo il suo pronunciamento perché bisogna sempre essere pronti a mettersi in discussione, aiuta ad evitare pregiudizi - commenta don Marco - dove c’è da mettersi in gioco bisogna mettersi in gioco, e mi stupisco che non sia stato fatto prima». Secondo il direttore della Caritas cagliaritana è importante abbassare i toni e valutare insieme la situazione, cercando di rimettere nella legalità eventuali situazioni che sono sfuggite da quei parametri.

LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE « L’animosità fa più chiasso della forza della ragione - spiega - in questa fase l’acredine è nata dopo un altro intervento del cardinale Bagnasco che, all’inizio di questa fase della crisi, qualche mese fa ha detto basta con l’evasione fiscale che, secondo i parametri della Chiesa, vuol dire che l’evasione è un peccato grave». E all’accusa di evasione fiscale che viene mossa alla Chiesa don Marco Lai risponde con un appello alla legalità: «Non può esistere cristiano che sfugga al senso di lealtà verso lo Stato, non è più tollerabile: i cristiani sono prima persone e poi cristiani e l’interesse unievrsale deve sempre essere il bene comune. Ma chi evade le tasse, a prescindere dalla religioni, viola un principio etico fondamentale e vive nel segno della disonestà » . A proposito delle polemiche sulle esenzioni dell’Ici a favore della Chiesa ieri “L’Avvenire ”, quotidiano della Cei, ha ricordato che «l’esenzione non si applica ai locali adibiti ad attività commerciali. Librerie, ristoranti, hotel, negozi e abitazioni concesse in locazione (anche della Chiesa) pagano l’Ici». Ma ci sono casi di strutture che svolgono attività non propriamente legate al culto, come i pensionati. L’imposta comunale sugli immobili è stata praticamente soppressa dal 2008, ma solo nel 2011 gli uffici del Comune di Cagliari almeno dieci volte hanno dovuto rivolgersi costituirsi in giudizio di fronte alla Commissione tributaria provinciale a seguito di altrettanti ricorsi presentati da ordini religiosi.

I RICORSI CONTRO IL COMUNE Le pratiche riguardano l’Ici del 2005 e del 2006 (in un caso del 2003) e i ricorsi sono stati presentati dalle suore domenicane di Santa Maria del Rosario, dalle Ancelle della Sacra Famiglia, dalla Provincia italiana suore mercedarie, dall’Istituto salesiano Don Bosco, dalla Congregazione missionaria delle Figlie di Gesù crocifisso, dalla Congregazione del Santissimo Sacramento, dalla Congregazione Figlie della Carità e dalla Congregazione Figlie di San Giuseppe. Quest’ultima gestisce la “Casa della giovane” di via Sant’Avendra - ce, una casa della studente femminile, rivolta alle studentesse universitarie «che svolge anche attività extra- alberghiera » . Don Marco Lai ribadisce che «tutte le attività che non sono unicamente legate al servizio di culto, ma svolgono attività commerciali è giusto che paghino le tasse». E aggiunge: «Quando ero a Sant’Elia avevamo un locale per le nostre attività, su cui si pagava regolarmente l’Ici». Ma il direttore della Caritas ricorda anche che «la Chiesa offre tanto per il bene comune, soprattutto per le fasce più deboli porta sostegno dove anche lo Stato ha difficoltà ad arrivare».