Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Un Natale piccolo piccolo

Fonte: La Nuova Sardegna
12 dicembre 2011

 
I primi dieci giorni di dicembre rivelano tutta la difficoltà della crisi: acquisti rari e modesti

Consorzio Insieme: «La gente è preoccupata»




CAGLIARI. Pacchetti piccoli, viaggi brevi, spesa alimentare senza eccessi. Ci si prepara alle feste evitando ogni azzardo. Qualcuno sbotta: perché vi svegliate adesso? Per i commercianti giugno non è stato migliore di questi primi dieci giorni di dicembre, dove i clienti saltuari o abituali entrano come sempre hanno fatto e concludono, molto più di prima, con un «ci penso».
In questi giorni si installano le luminarie, in via Garibaldi sono comparsi gli alberelli e in alcuni marciapiedi la guida rossa. Il primo giorno di prova è stato giovedì, con la festa dell’Immacolata: c’era gente in strada, ma non tantissima, c’era poca gente nei negozi. Franco Fozzi, presidente del Consorzio Insieme: «Il lavoro è lento. Negli altri anni in questo periodo si cominciava a vedere la corsa a cercare i regali. Ci si voleva muovere per tempo evitando le file degli ultimi giorni. Adesso non si avverte nessuna fretta di far presto, di arrivare a comprare prima degli altri. Ieri la gente si vedeva in giro, ma si fermava alle vetrine. E se usciva da un negozio, il pacchetto era sempre piccolo. La frase più frequente è ‘magari aspetto’. La verità è che la gente è spaventata. E’ vero che della crisi si parla da tempo, ma è vero che i termini ultimi per mettere in campo i provvedimenti più severi venivano sempre rinviati. Il 2012, poi il 2013, si è sentito parlare anche del 2014. Tutto scaglionato e tutto rinviato. Invece adesso la manovra l’hanno fatta, il ceto medio è coinvolto se pensionato, se lavoratore, se disoccupato. E poi c’è un altro fatto: questo Natale si affaccia sul 2012, un anno di cui si parla da un paio di stagioni come il punto di crisi massimo. Noi commercianti non possiamo far altro che dare calore alle strade con le decorazioni e sperare che nei prossimi giorni le cose possano migliorare. Non ci siamo mai trovati in una situazione del genere: capitava di affrontare stagioni dove non si vendeva, ma nella successiva c’era modo di rifarsi pienamente. Qualcuno ha azzardato che forse questa lentezza nasce dall’annuncio dei saldi che saranno dal 4, 5 gennaio: ma gli anni scorsi partivano l’8 e il periodo prenatalizio non ne risentiva. Non è questo che scoraggia gli acquisti, d’altronde mi risulta che praticamente nessun settore sia escluso dalla crisi, il commercio vive soprattutto dal ceto medio, che è quello più colpito».
«Se si tolgono i soldi dalle tasche alle persone - spiega un commerciante che preferisce l’anonimato - è difficile che queste poi si dedichino agli acquisti natalizi come se niente fosse. Però il calo c’è da mesi, i fatturati sono in discesa non da oggi. Se continuano con gli interventi recessivi, è ovvio che tutto tende a fermarsi. Combattano l’evasione, invece».