Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’Emerson prosegue la stagione in attesa del processo in tribunale

Fonte: La Nuova Sardegna
12 dicembre 2011

Il Tar ha sospeso il provvedimento di chiusura comunale




CAGLIARI. Non è chiaro quale sia l’obbiettivo finale, fatto sta che i ricorsi contro la chiusura dei chioschetti-bar del Poetto continuano ad arrivare alla cancelleria del Tar e venerdì scorso il presidente Aldo Ravalli ha dovuto firmare un decreto per annullare il provvedimento dirigenziale con cui il comune aveva fermato l’attività commerciale dei baretti sopravvissuti provvisoriamente alla demolizione il 16 novembre scorso. Grazie al giudice amministrativo Alessandro Murgia, titolare dell’Emerson, potrà riaprire al pubblico la struttura. Il magistrato amministrativo ha valutato la prevalenza del diritto di andare avanti con l’attività sull’esigenza di chiudere. Anzi: secondo Ravalli «non esistono profili di interesse pubblico» che giustifichino lo stop imposto dall’ufficio gestione patrimonio ed espropriazioni, che aveva dichiarato la fine della stagione notificando il provvedimento. Questo almeno ad oggi, perchè soltanto l’11 gennaio si farà la camera di consiglio in composizione collegiale. Come dire che saranno tre giudici a stabilire se l’istanza di sospensiva del provvedimento firmata dagli avvocati Marcello Vignolo, Massimo Massa e Pilar Sanjust dev’essere accolta oppure no.
Che cosa cambi questa decisione è tutto da capire. Il 6 febbraio i venti titolari dei chioschetti, compreso Murgia dell’Emerson, dovranno presentarsi davanti al giudice del tribunale per rispondere di abusi edilizi e di occupazione illegale di sulo pubblico in area demaniale. I reati alla base del rinvio a giudizio richiesto e ottenuto dal procuratore aggiunto Gaetano Porcu sono documentati dai verbali di accertamento dei carabinieri del Noe e dai vigili urbani, le superfici commerciali sono risultate «cresciute» negli anni anche fino a sei volte quelle originarie, nell’indifferenza generale e nell’interesse diretto dei titolari. La maggior parte dei chioschi sono stati già demoliti in linea con l’ordinanza firmata dal servizio edilizia privata del Comun e nell’autunno del 2009, gli altri seguiranno a ruota nei prossimi mesi. Come dire che la stagione dei chioschetti del Poetto, almeno di questi nati con un’evidente bulimia edificatoria, è conclusa. Come se non bastasse non appena l’amministrazione Zedda approverà il piano di utilizzo del litorale, l’ormai famigerato Pul, le concessioni dei nuovi chioschi - da realizzare secondo un progetto definito e con tipologie standard - saranno rinnovate di anno in anno, come stabiliscono le norme europee. Quindi ai bandi potranno finalmente partecipare tutti gli operatori commerciali interessati e non solo quelli che per ragioni sconosciute hanno potuto lavorare in condizioni di anarchia e di privilegio per quasi vent’anni, in barba ad ogni legge. Cosa servano dunque altri ricorsi al Tar è un mistero, se non ad allungare un’agonia la cui conclusione appare inevitabile.