Rassegna Stampa

Sardegna 24

Pensionati, è allarme povertà il58%tira avanticon650euro

Fonte: Sardegna 24
9 dicembre 2011

 

I dati della Cisl sulla situazione degli oltre 37mila residenti over 65 in città: molti si indebitano per aiutare figli e nipoti Aumentano le richieste d’aiuto ai sindacati e alle strutture dei volontari: «In tanti non arrivano alla seconda settimana»

Sotto la patina luminosa diunacittà che si prepara al Natale, tra vetrine addobbate a festa e auto di grossa cilindrata, si nasconde un esercito di nuovi poveri. Sono i pensionati, una generazione a cui la vita chiede ancora dei sacrifici, come se quelli già fatti non bastassero. A volte anche pieni di debiti, spesso contratti per aiutare figli o nipoti. «A Cagliari e provincia il 58% di chi prende una pensione se la deve cavare con una media di 650euro al mese- denunciaAugusto Mameli segretario della sezione pensionati della Cisl- oltre ai pensionati per vecchiaia, il dato comprende anche coloro a cui spetta l’invalidità dacontributi, i superstiti (vedove o vedove) o chi ha diritto alla pensione sociale (in molti casi questi ultimi ricevono meno di 330 euro al mese)». I numeri forniti dal sindacato aiutano a capire anche che gli over 65 sono il 23,8%della popolazione cittadina, 37.393 persone in tutto. Fabrizio Carta, segretario della Cisl cagliaritana ricorda che l’indice di vecchiaia (rapporto tra ultrasessantacinquenni e under 14) tende ad aumentare ed è pari a 225,8 rispetto a 137,4 della provincia. Elevato anche l'indice di vecchiaia femminile pari a 279,9 (il dato provinciale si attesta a 162,5). L’età media dei cagliaritani è di 46,8 anni ma in quartiericomeil Cep, Santa Alenixedda e Fonsarda si arriva a 50,59. Una città che invecchia, e invecchia male. Le mense e i centri di ascolto della Caritas si riempiono ogni giorno di più. E sono sempre più numerose le richieste di sostegno che arrivano nelle sedi dei sindacati. «Per tanti anziani arrivare a fine mese è più che un’impresa–commentaMameli – tra canoni di affitto elevati, spese e bollette da pagare, il denaroè sufficiente per arrivare allaseconda settimana». Situazioni drammatiche che diventano incubiquandodimezzoc’è la salute o i figli da mantenere. I figli che non trovano lavoro e quelli che vivono nel precariato. Qui entra in gioco un meccanismo perverso che, silenziosamente, sta portando in rovina molte famiglie: quello dell’indebitamento. «Facciamo molte pressioni sui nostri iscritti perché non si rivolgano alle società di prestiti – riferisce il segretario di Fp Cisl – un fenomeno molto diffuso le cui conseguenze possono essere pesanti». Tra le storie che girano intorno a quella che Mameli definisce una sorta di “sciacallaggio legalizzato” quella di un pensionato che per aiutare i figli disoccupati a creare un’impresa si è indebitato fino al punto di vedere la sua abitazione pignorata. E poi ci sono le rinunce: «Ci si priva di un paio di scarpe, di vestiti nuovi, si evita di comprare la carne e altri alimenti ritenuti ormai troppo costosi per i bilanci familiari». La città delle belle macchine e dei bei negozi è la stessa in cui davanti alle chiese cittadine si incontrano delle signore dall’aria distinta che, timidamente, chiedono i soldi per l’acquisto dei medicinali. Mercoledì scorso la Commissione parlamentare per il Lavoroha suggerito alGovernoMonti di elevare a 1.400 euro la soglia per cui è ammessa la rivalutazione delle pensioni e quindi il loro adeguamentoal costo della vita. Adeguamento che nelle intenzioni del nuovo esecutivo doveva fermarsi ai 936 euro. Un aspetto di non poco conto dato che, come conferma il rappresentante sindacale dei pensionati, con 1.200 euro al mese una famiglia di tre persone è considerata povera.«Sonoin arrivo la nuovaIci, o Imu, ed è previsto l’adeguamento degli estimi catastali – continua Mameli commentando la manovra “Salva Italia” del GovernoMonti – tutto ciò graverà negativamente sui pensionati. Per questo lunedì prossimo, con Cgil e Uil, promuoveremo un sit in di protesta in piazza del Carmine