Rassegna Stampa

Sardegna 24

Tuvixeddu, svolta sul colle riapre il parco archeologico

Fonte: Sardegna 24
17 ottobre 2011

Ieri la conferenza di servizi. Il piano del Comune ha incassato il sì delle due Soprintendenze. E ora tempi rapidissimi per il cantiere che aprirà entro novembre. La necropoli sarà visitabile a partire dall’estate 2012. Divisi gli ambientalisti

di ENNIO NERI e.neri@sardegna24.net

Riapre il parco archeologico di Tuvixeddu. Decisiva la conferenza di servizi di ieri mattina in Municipio, nel corso della quale il progetto ha incassato il via libera di Comune, Regione e delle Soprintendenze. Saranno effettuati nuovi scavi, verrà sistemato il centro servizi e sarà attivato un percorso pedonale che da via Falzarego arriverà fino all’area della torre della calce idrata.Tempirapidissimi: apertura del cantiere entro novembre, mentre già nell’estate 2012 la necropoli punica di Sant’Avendrace potrà essere visitata da tutti i cagliaritani. Ambientalisti divisi: esulta il Gruppo di Intervento giuridico, contraria invece Italia Nostra. Il comunicato di via Roma è di ieri. «Tuvixeddu, arriva la svolta», scrivono dal Comune, «dopo cinque anni in cui tutto era fermo, riprenderanno in tempi brevissimi, già entro la finedelmese i lavori per la riqualificazione del parco archeologico più importante della città. L'obiettivo», aggiunge, «più volte ribadito dal sindaco Massimo Zedda, è quello di restituire l'area ai cittadini cagliaritani e ai turisti. Dalla conferenza dei servizi che si è svolta questa mattina (ieri, ndr) in Municipio arriva un'accelerata decisiva in questa direzione, con il parere favorevole di tutti i partecipanti al tavolo». Gli interventi previsti sono la sistemazione dei percorsi, il completamento dei lavori del centro servizi e dell'ingresso su via Falzarego, la cura del verde e delle aree circostanti, gli interventi contro il degrado delle tombe già scavate, la pulizia del sito e lo sfalcio delle erbacce e, ancora, il completamento e il recupero dei lavori già eseguiti e nel frattempo deteriorati, in particolare per quanto riguarda i sottoservizi. La pulizia sarà effettuata su tutti e 20 gli ettari del parco archeologico, mentre coi 900 mila euro ancora nelle cassecomunali verrà sistemato solo il primo stralcio (6 ettari), tutto il resto del sito verrà curato non appena arriveranno i fondi che la Regione ha promesso al Comune. Alla conferenza dei servizi hanno partecipato la direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Sardegna, la Soprintendenza per i beni archeologici di Cagliari e Oristano, l'ufficio Tutela del Paesaggio della Regione, la direzione generale dei Beni culturali dell'assessorato regionale alla Cultura e il Comune. La decisione del Comune ha colto di sorpresa gli ambientalisti. «Bene. Sono molto contento », spiega Stefano Deliperi del Gruppo di Intervento giuridico, «speriamo che possa diventare una fonte di reddito qualificato per il capoluogo bene. È un bel segnale:non resta che capire comeandrà a finire la vicenda della lottizzazione». Di benaltro avviso Maria Paola Morittu, referente per la pianificazione urbanistica di Italia Nostra, «non mi sembra proprio una vittoria», spiega, «non capisco il perché di questa fretta da parte del Comuneiononvedo questa esigenza di accelerare i tempi. Il progetto attuale mi sembra vecchio e inadeguato. Mi sarei invece aspettata», aggiunge, «una revisione del progetto, che recuperasse lo spirito originario del luogo. Stiamo parlando diuncimitero e come tale andava conservato. Certo», aggiunge, «lo spazio aveva la necessità di essere fruibile,macon interventi minimi e poco impattanti». Reazioni positive in consiglio comunale. «Una buona notizia », dichiara Giuseppe Andreozzi, dei Rossomori, «ora però mi auguro che parco e lottizzazione siano studiati sotto un profilo unitario. Aspettiamo poi novità dal consiglio regionale che, all’unanimità, aveva votatounordine del g giorno che stabiliva l’acquisto, da parte della Regione, dei terreni di Coimpresa in via Is Maglias, per la realizzazione di un grande parco archeologico regionale». I lavori nel parco archeologico, aggiudicati nel2004alla ditta Ecosabina, sono stati interrotti per i vincoli della commissionenominata dalla Giunta Soru nel gennaio 2007 , ripresi un anno dopo (limitatamente agli scavi archeologici) sono stati nuovamente stoppati dopo l’indagine (e il sequestro della necropoli) da parte della Procura nell’aprile 2008. Dopo il dissequestro, e vari incontri con le Soprintendenze, nell’aprile scorso la Giunta Floris ha approvato la perizia di completamento per il parco riallacciandoi contatti con l’impresa romana. Le “fioriere ” che delimitavano l’area archeologica sono state ridotte di un metro mentre sulla vegetazione è stato stabilito che «non siano poste a dimora piante di Alanterno e altre speciead alto fusto,ma solo specie arboree autoctone.