Rassegna Stampa

Sardegna 24

All’organetto Ivan, terribile maestro

Fonte: Sardegna 24
14 ottobre 2011

Alla Civica di Cagliari il debutto di Lumeras nuova collana discografica che inaugura con l’album del giovane musicista

Lumèrascomelo splendore antico della tradizione cheispira la nuova collana discografica di S'ArdMusic, inaugurata dalle “Novas Nodas” di un giovane maestro dell'organetto, l'asseminese Ivan Pili (nella foto di Lorenzo Bellu). Debutto da enfant prodige – appena tredicenne – sul Palco del Redentore a Nuoro e poi un'intensa carriera, da accompagnatore delle danze dell' Isola tra Campidano, Gallura e Logudoro a solista della fisarmonica diatonica sui palcoscenici internazionali. Interprete noto al di qua e al di là dell'Oceano, appassionato di musiche popolari, dopo aver approfondito le culture e le sonorità dei Paesi Baschi e d'Irlanda (tanto da fondare i Keltaloth, ensemble dedito alle melodie e le danze dell'Éire) Pili – 35 anni ma suona da 22 – si concede il gusto di tornare alle radici. Con un album che raccoglie in nove tracce il frutto prezioso di un lavoro di ricerca che guarda ancora una volta oltremare, per attingere al patrimonio musicale custodito dai figli e i nipoti degli emigrati: «Non avevo nulla da dare solo da prenderemaloro mi hanno restituito l'emozione e il piacere di far rivivere temi e melodie dimenticate». Uno scrigno di saperi importante e disperso tra i continenti per unlavoro dalla forte caratura antropologica, e umana: «Per interpretare davvero una tradizione bisogna capirla, avvicinarsi a una realtà e condividerne le memorie, le esperienze, respirarne le atmosfere, coglierne gli elementi vivi e presenti e farli propri» dice il “musicista studioso”. In Sardegna nell'era della globalizzazione l'organetto diatonico - ricorda l'etnomusicologo Marcello Marras - «conosce orauna nuova giovinezza, strausato nelle feste paesane e nei matrimoni, grazie ad artisti come Totore Chessa che hanno fatto rivivere, con la loro passione, una tradizione mai interrotta ». Dai grandi maestri del passato,come Pietro Porcu di Aidomaggiore – esistono sue incisioni degli Anni Trenta – alla famiglia Bande, Tonino Masala e, da poco scomparso, Mondo Vercellino il cui figlio Guido è anche lui eccellente suonatore, agli interpreti di oggi – Chessa, Carlo Boeddu e Tore Delussu e lo stesso Ivan Pili, lo strumento a mantice continua a sedurre platee e danzatori. «Fioriscono scuole di organetto, più spesso con didattica tradizionale e grazie ai tanti giovani musicisti nascono per la musica da ballo nuove frasi ». “NovasNodas” quindicomequelle racchiuse nel cd che–comesottolinea Vincenzo Izzi nell'introduzione – rappresenta appieno la Sardegna di oggi: terra di antica cultura in piena trasformazione socio-economica in cui si fondono tradizione e modernità. La collana Lumèras nata da un'idea e soprattutto dall'entusiasmo di OttavioNiedduproseguirà– assicura il produttore Michele Palmas – con due-tre novità all'anno, sempre nell'ambito dellamusica etnica, senza limitarsi ai confini dell'Isola (da cui si parte): i prossimi progetti riguarderanno gli strumenti “a canna” (su pipiolu, su sulitu e pure sas benas) e certe vocalità e modi del canto in particolare gallurese e logudorese. Distribuzione nazionale con Egea, in prima fila nella world music.Daascoltare, fra tratti virtuosi e invenzioni in stile e in linea con la tradizioni “Arrepicu” e “Passos Torraos”, l e “Prioriseddas” rese famose da Dionigi Burranca e i l “Durdurinu” di Oliena («abbiamo coinvolto tutta la comunità per ritrovare il ritmo dei passi»), la “Dansa Ittiresa”, il “Ballu Brincadu” (o ballu tundu), la “Vardeìna” di Orgosolo con il Tenore Murales,“Sa Campidanesa” e la duplice cadenza che accomuna le danze a “Duos Passos”. Anna Brotzu ++++++++++++++