Dal 22 ottobre la rassegna del contemporaneo promossa da Cada Die in nove comuni dell’isola
Protesta Carroni: Nuoro esclusa dai fondi regionali
ROBERTA SANNA
CAGLIARI. Il Teatro delle Albe, Babilonia Teatro, Giulio Cavalli, il Teatro Invito e cinque compagnie sarde saranno i protagonisti dal 22 ottobre della stagione 2011-2012 de “La Sardegna dei teatri”.
Per l’ottavo anno il “circuito dei teatri della contemporaneità”, promosso da Cada Die Teatro, Bocheteatro, Rossolevante, La Maschera e Sine Nomine Theatrum, e da nove comuni dell’isola - Cagliari, Dorgali, Lanusei, Orosei, Serrammanna, Serrenti, San Sperate, Tortolì e Ulassai, ripropone il valore di un teatro che affronta e indaga il presente in 32 appuntamenti. All’appello di questa coraggiosa “rete” tessuta tra compagnie e comuni (alcuni dei quali fuori da altri circuiti) mancherà quest’anno Nuoro, che sconta non solo l’assurda penuria di risorse per il teatro - meno di 20.000 euro - ma persino la difficoltà di tenere aperto l’Eliseo. E questo nonostante “la dotazione regionale alta”, come ha sottolineato durante la presentazione di ieri Giovanni Carroni di Bocheteatro, parlando di “un rapporto disturbato con la Regione” da parte del capoluogo barbaricino (e il 15 del caso Nuoro si parlerà al Valle di Roma).
Per il resto la scommessa de “La Sardegna dei teatri” si apre con buoni auspici, non ultimo quello di contare su un pubblico fedele e attento. “Il nesso è l’inizio” dice Gianfranco Biffi di Cada Die, o meglio “la fine per ricominciare”, visto che alcuni degli spettacoli toccano, da diversi punti di vista, il tema della morte. Come la proposta del Teatro Invito di Lecco “Una questione di vita e di morte. Veglia per E.E.” tratto dal libro di Bepino Englaro dedicato alla figlia Eluana (a Serrenti e San Sperate il 29 e 30 novembre) o come “The end” di Babilonia Teatri, che si interrogano “sulle ragioni che portano a vivere la morte come un corpo estraneo” (a Dorgali e Cagliari l’11 e 12 novembre). O come “L’ultima regia di Hoffman Sandor”, testo di Luigi Fusani sullo sterminio di quasi un milione di ebrei in Ungheria in scena con Cada Die per l’apertura di cartellone a La Vetreria il 21 e 22 ottobre. Si ispira a Elsa Morante la “La canzone degli F.P. e degli I.M.”, lettura pubblica del Teatro delle Albe il 28 ottobre a Orosei, il 29 a Cagliari, preceduta dall’incontro col regista Marco Martinelli, e il 30 a San Sperate. Seguirà il 5 novembre “L’innocenza di Giulio. Andreotti non è stato assolto”, che segna il ritorno a Cagliari di Giulio Cavalli, “politico e saltimbanco del teatro documento”, accompagnato dal musicista Cisco, ex dei Modena City Ramblers. Lo spettacolo sarà prima a Orosei (3 novembre) e Dorgali (il 4). “La colonna infame” è la seconda proposta del Teatro Invito (il 18 novembre a Ulassai e il 19 a Cagliari), liberamente ispirata all’opera manzoniana in forma di “concerto teatrale ba-rock”, mentre Babilonia Teatri sarà in scena a Orosei e Tortolì con lo scanzonato “Pop star”. Due anche gli spettacoli di Bocheteatro. “Cantigos de s’ifferru”, il 25 novembre a Dorgali, vede protagonista Giovanni Carroni impegnato in tre canti della Divina Commedia nella preziosa traduzione in sardo di padre Paolo Monni, mentre “Sulla terra leggeri”, il 1º dicembre a Orosei, sarà il risultato di un laboratorio sul romanzo di Sergio Atzeni.
Nuova produzione per la Maschera di San Sperate, che vi aprirà il cartellone il 23 ottobre con “Pinter non l’avrebbe mai scritto”, commedia comico musicale in un atto, testo di Nino Nonnis e regia di Enzo Parodo. In prima nazionale il Cada Die presenterà a Serrenti il 27 novembre “Amici per la pelle” di e con Giancarlo Biffi accompagnato dal musicista Gavino Murgia. Completano la stagione il Sine Nomine con “Trentamila paperelle in mare” (9 dicembre a Serramanna), “Lavorare stanca” del Crogiuolo, “Marea” di Cada Die e due proposte della scuola di arti sceniche La Vetreria.