Rassegna Stampa

Sardegna 24

«IlProntosoccorso restiaStampace

Fonte: Sardegna 24
4 ottobre 2011

VIA ROMA.

IL DIBATTITO SULLA DISMISSIONE DELL’OSPEDALE

 

Alla fine Chessa e Casu hanno ritirato la mozione. Ma l’aula ha apprezzato, con voce quasi unanime, lo spunto di riflessione offerto dai consiglieri. Il dibattito si è concentratomaggiormente sull’importanza del mantenimento del presidio del Pronto soccorso a del San Giovanni di Dio a Stampace. «Il centro storicononpuòrestare sguarnito del presidio sanitario », ha spiegatoMaurizio Chessa, Pd, «ma non ha senso tenere in piedi tanti piccoli ospedaletti: sarà sufficienteunpronto soccorso e una piccola rianimazione. «Serve un ragionamentocomplessivo sugliimmobili in via di dismissione in città », ha spiegato Davide Carta, capogruppo Pd, «sollecitando un intervento della Regione». Sergio Mascia, capogruppo di Sel, ha parlato di «altissimi costi di ristrutturazione», riconoscendo alla mozione il merito di aver aperto il dibattito la mozione ha il merito di aprire il dibattito, sui beni. Sulla stessa linea Giovanni Dore, capogruppo Idv, contrario al progetto di Chessa e Casu, Claudio Cugusi, Pd. Poi l’opposizione: Aurelio Lai, Uds,ha ricordato la necessità di «mettere d’accordo la Regione e l’Università», Sandro Vargiu, Riformatori ha ribadito «la necessità del Pronto soccorso in via Ospedale», per Anselmo Piras, Pdl, «smantellare il San Giovanni di Dio è una follia ». Alessio Mereu, capogruppo dei Riformatori, «il futuro dell’Ospedale Civile deve essere progettato assieme a quello all’ospedale militare». Infine Andrea Scano, Pd, ha parlato di «compendiodi valenza straordinaria », ragionando sulla necessità di un concorso internazionale di idee per la valorizzazione di tutto il sito». Ieri intanto l’assessore alla Programmazione Gabor Pinna ha presentato al consiglio comunale alcune variazioni di Bilancio. Tra le interrogazioni spicca quella del capogruppo Udc, Chessa, sulla chiesetta aragonese, in merito alla gara per l’affidamento vinta dall’associazione I Sardi (fondata dal consigliere Pd Claudio Cugusi) e alla vicenda di Cresia, che proprio nella chiesetta sconsacrata intendeva svolgere le proprie attività culturali. L’assessore alla Cultura Enrica Puggioni, ha spiegato come le attività di Cresia fossero incompatibili con quellemesse nero su bianco nella la convenzione (stipulata tra I Sardi e ilComune)che disciplina l’utilizzo della chiesetta, elencando tutte le attività previste, tra le quali spiccano le “lezioni di galateo”. Intanto ieri si è dimesso dall’aula il consigliere Fli Ignazio Artizzu, gli subentra Gennaro Fuoco, primo dei non eletti Fli.