Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In 200 al “Tour del degrado”

Fonte: L'Unione Sarda
26 settembre 2011

VIA LA SOMME. La solidarietà dei partecipanti ai residenti


Quasi duecento persone da tutta la città hanno partecipato ieri sera, a San Michele, al “Tour del degrado” promosso dai Verdi e dall'associazione Aloe Felice. Obiettivo: mostrare ai cagliaritani di altri quartieri in che condizioni vivono gli abitanti delle case popolari di via La Somme.
Una passeggiata tra carcasse d'auto, marciapiedi rotti, transenne e grondaie a penzoloni partita da piazza San Michele e durata un'oretta. Ad accompagnare il gruppo gli stessi abitanti del rione che non hanno avuto problemi ad aprire le porte di casa per vedere il degrado. «Sono contento di aver partecipato, gli amici di San Michele hanno il diritto di vivere dignitosamente», ha commentato Maurizio Pau (San Benedetto). «Volevo vedere con i miei occhi», ha detto Rita Usai (Pirri), «e testimoniare la mia solidarietà». Nel gruppo anche Ignazia Corda, di Is Mirrionis. «In piazza Granatieri di Sardegna abbiamo problemi analoghi», ha rivelato, «ma nessuno se ne cura».
Chi si aspettava una visita del sindaco Massimo Zedda è rimasto deluso. Il primo cittadino non si è visto. «Era impegnato», lo difende il presidente provinciale dei Verdi, Roberto Copparoni, «tuttavia credo che la settimana prossima l'incontro si farà». «Se non verrà, andremo noi da lui, organizzeremo un sit-in al Municipio», promette Silvio Pinna, leader dei residenti, «eravamo convinti che sarebbe venuto, ci siamo rimasti male. Forse ha temuto un'imboscata».
Poi l'appello. «Sindaco, sei giovane, non deluderci, fatti vedere, non vogliamo né mangiarti né picchiarti, vogliamo solo che veda con i tuoi occhi. La sola tua presenza basterebbe a rincuorare molte persone, specialmente gli anziani». Nel rione, intanto, si sono moltiplicati gli striscioni di protesta. Nei nuovi si legge “A.A.A. cercasi sindaco disperatamente”, “Tra topi e blatte crescono i nostri figli”, “La qualità della vita è importante anche per noi” e c'è anche l'immancabile “Fatti non parole”. (p.l.)