Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Festa della ceramica, da tutto il mondo decine di espositori

Fonte: L'Unione Sarda
26 settembre 2011

Giardini pubblici


Sul prato dei Giardini pubblici sono nati fiori di ceramica. Spuntano vasi cangianti e, seguendo come Pollicino un percorso di pezzi unici, ci si imbatte in un cavallo di Troia alto cinque metri (pieno di omini di terracotta) e si scoprono tra i rami bassi i nidi per passeri forgiati da chi, per mestiere, sa anche stupire. Sono una trentina i ceramisti che hanno partecipato sino a ieri alla “Festa della ceramica”, mostra mercato internazionale organizzata per il secondo anno dall'associazione culturale “Il terzo uomo”.
L'INIZIATIVA «Tra i partecipanti ci sono solo artigiani iscritti alla Camera di Commercio», racconta per gli organizzatori il cagliaritano Salvatore Farci mostrando l'esposizione collocata all'ingresso dei giardini, in Largo Dessì. Fatture di alto livello in uno spazio volutamente inconsueto, capace di ospitare anche i laboratori gratuiti per ragazzi (manipolazione dell'argilla) e le mostre firmate da Nino Caruso, Bruno Meloni, Pia Valentinis e dallo stesso Farci. «Volevamo che il pubblico venisse a conoscerci, soprattutto perché il 90 per cento dell'artigianato sardo è imitazione», spiega l'artigiano. Che però lamenta la mancanza di attenzione da parte delle istituzioni «per chi fa questo lavoro e paga le tasse». Un esempio? «In Regione abbiamo fatto a ottobre la domanda di contributi per la manifestazione e ci hanno risposto negativamente ad agosto». Ma il problema esiste anche per Provincia e Comune, con “rimpallo” tra assessorati.
IN VETRINA Accanto ai sardi ci sono spagnoli, tedeschi, francesi - forti della loro tradizione - e persino l'iraniano Mehdi Heidari, nome di spicco sulla scena mondiale. Nei suoi lavori di gusto orientale usa il turchese e l'oro, abbondando in iridescenze. Sono famosi anche i francesi Sylviane e Patrice Voelkel, forti nella lavorazione del gres cotto ad alte temperature. O Sylvie Rusé con piastrelle che sembrano quadri e Jean Jacques Dubernard con le sue terracotte verniciate di matrice popolare. Tra gli italiani espone Egidio Milesi. Non sfigurano i sardi, con le esplosioni di colori sul nero e carbone di Massimo Boi, la sapienza di Giuseppe Locci, le gonne dei costumi sardi proposti in ceramica da Laura Puggioni, la raffinatezza di Gianpaolo Olianas.
Manuela Vacca