Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Anfiteatro, in 4 a giudizio

Fonte: L'Unione Sarda
19 settembre 2011

Il dirigente comunale Bruno Soriga ha invece scelto il rito abbreviato

 

Il 14 marzo 2012 il processo ai fratelli Palmas
Vedi la foto Il dirigente del servizio Cultura e spettacolo del Comune Bruno Soriga sceglie l'abbreviato e l'udienza slitta al 14 dicembre. Gli altri imputati, gli imprenditori dello spettacolo Massimo e Michele Palmas, Maria Gabriella Manca, e la funzionaria comunale Luisa Lallai, vengono rinviati a giudizio: il processo si terrà in Tribunale il 14 marzo del prossimo anno.
Non c'era nessuno degli imputati ieri mattina davanti al gup Alessandro Castello che ha accolto le richieste del pubblico ministero Daniele Caria nell'ambito della vicenda giudiziaria relativa alla concessione dell'Anfiteatro romano a Jazz in Sardegna dei fratelli Palmas e all'utilizzo delle attrezzature per fini diversi da quelli per le quali sono state acquistate dal Comune.
IL DIRIGENTE Per Soriga (difeso dall'avvocato Pierluigi Concas) il lungo capo d'imputazione si traduce nell'accusa di peculato e abuso d'ufficio: da un lato ha deliberato ai Palmas e alla Manca un contributo non dovuto, e neanche richiesto, dall'altro ha concesso l'Anfiteatro a Sardegna jazz senza una gara d'appalto pubblica e ha pure affidato l'organizzazione del Capodanno 2005-6 agli stessi Palmas, senza gara, per un importo pari a 120.000 euro.
I Palmas e la Manca (difesi da Michele Schirò e Stefano Pisano) devono difendersi dalle stesse accuse più alcune truffe e falsi legati alla presentazione di fatture già pagate o spese per altro e in altre città al fine di ottenere i rimborsi dal Comune. Il peculato contestato alla Lallai (difesa da Patrizio Rovelli) si riferisce ai contributi non dovuti riconosciuti a Jazz in Sardegna.
I REATI L'inchiesta ruota attorno alle convenzioni stipulate dal Comune di Cagliari e la fondazione Teatro lirico, negli anni compresi tra il 2005 e il 2007, con la società cooperativa Jazz in Sardegna che, a titolo gratuito, aveva ottenuto la gestione dei servizi connessi all'utilizzo dell'Anfiteatro romano per spettacoli organizzati direttamente o da terzi. In quest'ultima occasione i Palmas e la Manca avevano percepito un canone di circa 6.000 euro al giorno più Iva. E ancora: in base alla convenzione siglata con Soriga, i Palmas non pagavano al Comune le spese elettriche e idriche e neppure la polizza fidejussoria e assicurativa.
Il peculato si riferisce, invece, alla determinazione dirigenziale firmata da Soriga e Lallai con cui erano stati stanziati fondi per la cooperativa Sardegna concerti (che pure non aveva presentato alcuna domanda) della quale la Manca, ex moglie di Palmas, è presidente.
La difesa degli imputarti davanti al gup si sofferma sul fatto che l'input fosse politico, dunque i funzionari non avrebbero fatto altro che attuare le direttive del sindaco e dell'assessore. Ma nel processo di questo non c'è traccia.
LE ATTREZZATURE I Palmas e la Manca devono difendersi anche dall'accusa di appropriazione indebita per aver ottenuto dal Comune oltre 700.000 euro di rimborsi per l'acquisto di attrezzature poi effettivamente comprate, senza gara pubblica, dai fratelli Palmas che le hanno pure custodite: quelle attrezzature sono state utilizzate anche per scopi diversi rispetto alla realizzazione del Festival internazionale Jazz in Sardegna, alle quali erano vincolate, di fatto impossessandosene temporaneamente.
I due Palmas e la Manca sono, infine, accusati di truffa per aver truccato alcune fatture al fine di ottenere il rimborso. Al solo Massimo Palmas è contestato il falso in relazione a una falsa dichiarazione sostitutiva in base alla quale gli era stato liquidato un contributo pubblico. (mfch)