Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Poetto non sente la crisi

Fonte: L'Unione Sarda
19 settembre 2011

Ieri ultima domenica d'estate: il bilancio di gestori di bar e stabilimenti

 

Stagione col segno positivo, l'incognita è il futuro
Vedi la foto Bene la parte finale della stagione, male luglio, «per colpa del maestrale», dicono i gestori. Il bilancio di stabilimenti e chioschi del Poetto tutto sommato è positivo, almeno secondo le testimonianze dei diretti interessati.
«Alla fine possiamo dire che è andata bene, soprattutto considerando il periodo che stiamo vivendo - spiega Angelo Cerina , titolare del Lido - ci siamo salvati in modo particolare grazie ai nostri clienti storici, che ogni anno popolano lo stabilimento, e devo dire che anche le altre attività che offriamo, come la ristorazione e i locali commerciali, hanno avuto un buon risultato. La nota dolente - prosegue - riguarda la vita notturna, che come da altre parti non è andata bene». Il Lido rimarrà aperto tutto l'anno, garantendo il servizio a tutti coloro che continueranno a frequentarlo.
Riccardo Peduzzi gestisce bar, pizzeria e self service all'interno dello stabilimento: «Le cose per noi sono andate anche meglio dello scorso anno - fa sapere - quando si fa bene e si dà il massimo la crisi non si soffre, basta offrire quello che il mercato chiede. Continueremo a lavorare anche i prossimi mesi, offrendo ai clienti sempre lo stesso servizio».
Soddisfatti anche i titolari dell'Ottagono, stabilimento gestito dalla famiglia Angelo: «Abbiamo resistito - dice Annalisa - peccato per il tempo, visto che il maestrale a luglio ha creato molti problemi e ci ha fatto guadagnare meno di quello che avremmo potuto. Siamo riusciti a migliorare leggermente rispetto all'anno scorso, ma le cose sarebbero potute andare anche meglio».
Anche Roberto Orefice , titolare del Golden Beach, se la prende con il tempo: «Luglio è stato difficile, la stagione per noi è durata un mesetto. Però posso dire che non siamo calati rispetto al passato».
«Le cose sono andate benino, al di là di qualche giornata di maestrale - afferma Gigi Atzori , proprietario da una vita dell'Aramacao - va anche detto che io ho deciso di non aprire la mia attività la notte».
Roberto De Luca , che gestisce il bar l'Oasi, se la prende soprattutto con i mezzi pubblici: «La sera noi per primi ci siamo dovuti impegnare per accompagnare i turisti che venivano nel nostro locale, perchè dopo una certa ora non c'erano mezzi pubblici a disposizione. Chiamavamo i taxi, ma ci dicevano che erano tutti pieni e non potevano venire. La mattina comunque è andata male, la sera invece molto meglio».
Antonio Congera , proprietario del Capolinea, spiega come sono cambiati i tempi: «Prima il fattore decisivo era il clima, adesso si sono aggiunte la crisi e l'incertezza per il destino delle nostre attività. Le cose non sono andate male, peccato per il maestrale, che soprattutto a luglio ha tenuto la gente lontana dal Poetto».
Piercarlo Cicero