Rassegna Stampa

Sardegna 24

Untempo era peggio: un quartiere pericoloso

Fonte: Sardegna 24
13 settembre 2011

I GESTORI

«Forse moltinonsi ricordano come era la Marina solo qualche anno fa». Risponde così, a chi si lamenta del chiasso che accompagna la vita notturna del quartiere, Raimondo Carboni, uno dei titolari del Cafè Savoia, storico locale che si affaccia sull’omonima piazzetta. «Prima in Marina, c’erano topi per le strade, delinquenza, scippi. Se non conoscevi non entravi», spiega. «Ora ci si muove tranquilli a qualsiasi ora, anche della notte». Il Cafè Savoia è lì dal 1958 e ne ha visto di gente passare e di eventi succedersi. Carboni è cresciuto nel rione, vedendolo cambiare. «In meglio. Per carità, le richieste di tanti residenti che vogliono riposare la notte sono comprensibili – continua –ma se si rispettano le regole, come facciamo noi, la convivenza è possibile». Il Savoia è sempre pieno di gente, durante il giorno ed anche la sera. Ha puntato su una clientela più adulta e forse per questo più gestibile. «Le sere d’estate, nel fine settimana posso tenere aperto sino alle tre di notte – dice Carboni –ma chiedo sempre ai clienti di finire la serata un po’ prima, rispettando le esigenze di tutti». «Non lo capisce la gente che se non mettiamo i tavolini all’aperto, siamo costretti anche a licenziare dei ragazzi». Gli fa eco Sandro Maxia del Cafè Barcellona. «In più noi facciamo cultura, con reading e musica dal vivo». Anche Maxia sa delle proteste che infiammano il quartiere e per la prossima estate ha già deciso di chiamare a suonare davanti al suo locale solo gruppi che fanno musica d’atmosfera, per venire incontro ai residenti. «Ogni sera, pago una signora e assieme ripuliamo via Dettori e piazza San Sepolcro da bottiglie e cartacce». Per Maxia ogni città europea ha i suoi quartieri dove si vive più intensamente la notte, tra musica, ragazzi che si divertono e residenti che convivonocon la movida. «Se ci sono degli eccessi, non è colpa mia o di chi come me rispetta le regole, maèunproblema di ordine pubblico ».