Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Moralizziamo l’attività politica»

Fonte: La Nuova Sardegna
12 settembre 2011

Proposta di delibera: via i consiglieri comunali dagli enti partecipati




CAGLIARI. «La funzione di controllore detenuta da ogni consigliere comunale non può essere sovrapposta a quella di controllato. Posizione, quest’ultima, tipica di chi amministra enti partecipati dall’amministrazione municipale», afferma Paolo Casu, componente dell’assembela comunale per il Psd’az, che ha presentato una proposta di delibera consiliare apposita.
La proposta di delibera ipotizza che vi sia una incompatibilità esplicita tra la carica di consigliere comunale e quella di componente d’amministrazione dei vari enti controllati dal Comune. «In questo caso viene subito in mente - afferma Casu - il nome del consigliere Maurizio Porcelli, eletto nelle file del Pdl e componente dell’Ente lirico. Ma la delibera, se verrà approvata, pone un problema generale che interessa tutti gli enti». Qualcuno potrebbe, però, ricordare il fatto che Porcelli è nel consiglio d’amministrazione dell’ente lirico per conto del ministero alla Cultura e non per il Comune, «Ma il problema non cambia - spiega il consigliere del Psd’az - l’aspetto principale, nel caso di Porcelli, è che è stato eletto nel consiglio comunale».
Diversi sono gli enti partecipati dal Comune, oltre al lirico, ci sono anche il Consorzio cittadino dei trasporti (Ctm), Abbanoa, la Multiservizi, la Società Ippica, il parco di Molentargius e tre asili. In uno di questi, il “Carlo Felice”, siede nel consiglio d’amministrazione un altro componente dell’assemblea cittadina, Edoardo Tocco (Pdl), che è anche consigliere regionale.
Nella passata consiliatura c’era stato un caso considerato dall’allora opposizione «un esempio di incompatibilità»: la presidenza di Abbanoa da parte di Pietro Cadau, allora direttore generale del Comune (carica ora ricoperta da Cristina Mancini). Ora la proposta di delibera di Casu dovrebbe, se fatta propria dal Consiglio, risolvere il problema alla fonte. Secondo il consigliere «tale incompatibilità è prevista innanzi tutto dal Testo unico degli enti locali (l’articolo 63). In particolare vi si legge che «non può ricoprire la carica di (...) consigliere comunale, l’amministratore o il dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento di ente, istituto o azienda soggetti a vigilanza, in cui vi sia almeno il venti per cento di partecipazione rispettivamente da parte del Comune o della Provincia o che dagli stessi riceva, in via continuativa, una sovvenzione in tutto o in parte facoltativa, quando la parte facoltativa superi nell’anno il dieci per cento del totale delle entrate dell’ente».
Per questo motivo, sottolinea Casu, «il consigliere Maurizio Porcelli versa in condizioni di incompatibilità: nel 2010 infatti il contributo del Comune è stato superiore al dieci per cento: di 2.654mila euro a fronte di un totale di 21 milioni e 476mila euro da parte di altri enti. Ora la proposta di delibera dovrà passare nella commissione consiliare allo Stato, poi approderà in consiglio comunale. (r.p.)