Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Parte la demolizione dei chioschi

Fonte: Sardegna Quotidiano
9 settembre 2011

LE RUSPE AL POETTO

I TEMPI Possibile l’adozione di una procedura d’urgenza I gestori cercano di frenare Restano i dubbi per il futuro 

Una questione di tempi. Sui chioschi del Poetto la decisione è presa, con una delibera della Giunta comunale: servono 500mila euro per demolire 13 baretti su 18. A mancare, per ora, è una data da cerchiare in rosso sul calendario, il giorno delle ruspe. Ma la tempistica è incerta anche sulla ricostruzione, che dipende dall’approvazione del piano urbanistico del litorale. Un documento d’indirizzo che, se tutto va bene, sarà pronto nell’estate del 2012. Una questione di tempi, appunto. Brevi per l’abbattimento, lunghi per poter bere un caffè fronte spiaggia, sempre che non si trovi una soluzione di transizione per i prossimi mesi.

LA DELIBERA DI GIUNTA Ieri la giunta guidata da Massimo Zedda ha approvato la delibera portata dall’assessore ai Lavori Publici Luisa Anna Marras, che dà seguito all’ordinanza di demolizione del 2009. Il cantiere per smantellare i chioschi sarà diviso in quattro lotti e l’esecuzione dei lavori sarà affidata a quattro ditte diverse, per fare in modo che le demolizioni avvengano in contemporanea. Del primo gruppo fanno parte il Golden Beach, il Capolinea e l'Aramacao. Del secondo La Dolce Vita, Il Fico d'India e il Corto Maltese. Del terzo Il Calypso, Il Nilo e Il Miraggio. Nell’ultimo lotto invece ci sono il Twist, la Lanterna Rossa, il Palm Beach e la Sella del Diavolo. Altri cinque invece, solo per ora, restano in piedi: «Ci sono dei ricorsi al Tar pendenti», spiega l’assessore Luisa Anna Maras, «e per uno la scadenza della concessione è imminente. Nell’attesa dei pronunciamenti noi agiamo solo sui chioschi che sicuramente devono essere abbattuti». Sul fatto che anche gli altri non si salveranno pochi hanno dubbi, compresi gli stessi gestori, che staranno a guardare, mentre gli operai saranno all’opera, cosa succederà alle loro strutture. I soldi per l’intera operazione, mezzo milione di euro, devono essere trovati dalla ragioneria del Comune nelle pieghe del bilancio. Soldi che saranno anticipati per poi rivalersi sui proprietari. C’è anche un cronoprogramma: dopo l’aggiudicazione le ditte vincitrici recinteranno e metteranno in sicurezza le aree interessate dall’intervento e demoliranno. Alla fine la spiaggia sarà riportata all’ori. gine (“ripascuita”, ovvio) come se a ridosso della strada non ci fosse mai stato niente. I tecnici dell’assessora - to devono ancora decidere che tipo di assegnazione fare. Non è escluso che venga adottata una procedura d’urgenza. Un’accelerata che nel giro di dieci giorni cancellerebbe dei pezzi di storia cagliaritana, anche se abusivi e sotto inchiesta della magistratura.

IL TENTATIVO DEI GESTORI Sergio Mascia, del consorzio Poetto Service, sa che la demolizione è inevitabile. Può cercare di lavorare su

COMUNE Decisione in Giunta: saranno abbattuti 13 baretti su 18, per gli altri un rinvio La spesa è di 500mila euro

 

tempi e modi: «Siamo pronti a smontare », spiega, «presenteremo subito una dichiarazione di inizio cantiere. Non vogliamo far spendere soldi pubblici, provvediamo noi e iniziamo a smontare subito le parti esterne. Per i blocchi di cemento armato vorremmo aspettare almeno il 3 ottobre, quando in spiaggia non ci sarà più nessuno». Per rinviare la prima picconata cerca l’escamotage: «In vigore, anche se qualcuno l’ha considerata carta straccia, c’è un’o rd i n a nza del sindaco Emilio Floris, che stabilisce che fino al 30 settembre non si può toccare niente per non mettere a rischio la sicurezza pubblica. Non vorrei che contravvenire significasse violare la legge». Una speranza, quella dei gestori, che potrebbe essere vanificata dalla celerità del Comune. C’è la Procura che vigila sulla vicenda, nessuno vuole sbagliare un atto e finire nel vortice dell’inchiesta.

IL VUOTO NORMATIVO Intanto in Municipio si cerca anche una strada alternativa: Mascia e Alberto Bortolotti, del sindacato balneari, hanno proposto il rilascio di licenze provvisorie per la realizzazione, sulla spiagia, di strutture amovibili che avrebbero le stesse funzioni, anche se ridotte, dei chioschi. L’ufficio legale del Comune dovrà fornire un parere sulla richiesta. Per capire se al Poetto, per i prossimi mesi, resterà o no solo il deserto. Tutto perché dopo l’eliminazione dell’abuso non esiste lo strumento urbanistico che ridisegna la spiaggia. Di delle linee guida del Pul si parla da anni, per ora non ci sono nemmeno quelle. Enrico Fresu enrico. fresu@ sardegnaquotidiano. it