Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Case per disabilimai abitate,inchiesta aperta

Fonte: L'Unione Sarda
8 settembre 2011

E il Comune paga l'affitto

Vedi la foto La Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo, per ora pare senza ipotesi di reato né indagati, per fare chiarezza sul progetto «Abitare assistito». Si tratta di un appalto bandito tre anni fa dal Comune e subito sospeso dalla nuova Giunta, che avrebbe rilevato molte stranezze e un presunto spreco di denaro pubblico, tanto da portare il neo assessore alle politiche sociali Susanna Orrù a chiedere l'intervento della Corte dei Conti. In particolare i cinque appartamenti destinati a ospitare dei disabili mentali per i quali il Comune stava pagando dal luglio del 2009 un canone di 8000 euro al mese sarebbero rimasti sempre vuoti.
Il 26 agosto, lo stesso assessore Orrù era stato convocato dal procuratore capo Mauro Mura dopo che era apparsa la notizia della sua decisione di chiedere accertamenti sul progetto. Ed è proprio in seguito a questo colloquio riservato che la Procura ha deciso di aprire un fascicolo penale sulla vicenda. Bandito nel 2008 dal Comune quando a guidare l'assessorato c'era Anselmo Piras, il progetto “Abitare Assistito” era destinato a individuare delle case per accogliere dei sofferenti mentali, agevolando, grazie anche all'assistenza di personale specializzato, il loro reinserimento nella società. In teoria dovevano essere di almeno cento metri quadri. A vincere la gara fu però un imprenditore proprietario di cinque appartamenti in via Cornalias, di dimensioni più ridotte rispetto al previsto, pare circa 70 metri quadri ciascuno. Le case furono comunque ritenute adeguate da un tecnico incaricato dagli uffici comunali.
Aggiudicato l'appalto, dal luglio del 2009 l'amministrazione comunale ha iniziato a pagare 8.000 euro al mese d'affitto, ma gli alloggi al civico 102 di via Cornalias sono rimasti vuoti. A luglio, appena insediata, l'assessore Orrù ha disposto una verifica sul progetto e, subito dopo, ha chiesto agli uffici di sospenderlo. «Abbiamo chiesto la risoluzione del contratto - aveva spiegato l'assessore - e inviato le carte alla Corte dei Conti». Una decisione che ha portato anche la magistratura penale a interessarsi della questione. Con quali risultati lo si capirà solo fra qualche tempo.