Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Polemica Pubblicità “blasfema” il parroco: un’offesa alla Chiesa

Fonte: Sardegna Quotidiano
7 settembre 2011

L’ATTACCO Manifesti sei per tre con slogan ironici sulla Vergine. Don Pala: non servirebbe a nulla rivolgersi a Zedda, ha tolto il crocifisso e promesso una moschea. Altri preti: inutile parlare

Maria, Maddalena e Eva: tre donne della cristianità protagoniste della campagna pubblicitaria Fracomina. Niente a che vedere con la religione, anzi: la provocazione è chiara e ha invaso Cagliari con i cartelloni sei metri per tre dopo essere comparsa in tutta Italia. Maria, in minigonna scozzese, giacca e cuffia dice nello slogan: “Non sono vergine e ho una forte spiritualità”. Maddalena invece, cosce in primo piano, dice: “Faccio la escort e non sono una ragazza facile”. Infine Eva, non ha una mela in mano ma con cappello e stivali e seduta in un giardino e dichiara: “Mi piacciono le mele e non cedo sempre alle tentazioni”. Dopo due mesi dal caso dell’Holy Peep Show e della censura alle Lucido Sottile per i manifesti con Gesù e Madonna con seni in mostra e barba, a Cagliari ritorna l’indignazione. Sulla scia della denuncia del ministro Giovanardi che ha gridato al degrado: “Offensiva per milioni di credenti che ci sono in Italia” e ha chiesto l’inter - vento dell’Agcom per bloccare la provocatoria campagna pubblicitaria. Don Gavino Pala, parroco della chiesa San Carlo a due passi dal cartello davanti all’Acentro all’uscita dall’Asse Mediano (qui c’è Maddalena) chiederebbe l’intervento al sindaco Massimo Zedda ma, teme, sarebbe invano: «Cosa potrebbe fare un sindaco che ha tolto il crocefisso, che ha favorito i riti musulmani, promesso una moschea e sta sostenendo le unioni omosessuali?» Al sacerdote non resta che sfogarsi: «Tutto questo è offensivo e vergognoso, ma questa pubblicità viene dopo tante altre anche su Gesù e offendono l’educazione e il rispetto. Fanno male». Don Gavino però non tralascia nessuno: «Tutti sintomi di una società in cui tutto questo trova terreno fertile e dico anche noi preti. L’unica speranza è che non venga data importanza, anche se ormai siamo una società in cui abbiamo paura di dire no». Per don Ignazio, della parrocchia di San Pietro: «Bisogna rispettare la libertà di espressione, spetta a chi non accetta questa offesa lasciar perdere», però ammonisce: «Sono slogan pericolosi e rischiosi per i giovani ». Il parroco di Santa Lucia, don Pietro, è del parere che «non bisogna dare importanza, non meritano nessuna attenzione. Non è una questione di censura, di sindaci o di vescovi, ma di buon senso». Per il ministro Giovanardi «è palese l’intenzione di cercare lo scandalo» e respinge l’accusa di essere un “bacchettone ”: «Quello di Fracomina è un giochino miserabile. Io non posso impedire a quell’azienda di celebrare “l’orgoglio” di essere escort, è una loro libera scelta, quello che è giusto impedire invece è il riferimento a Maddalena e Maria”. Lazzaro Cadelano

PRECEDENTE A LUGLIO LE LUCIDO SOTTILE

Lo scorso luglio fu il manifesto dell’Holy Peep Show di Tiziana Troja e Michela Sale Musio delle Lucido Sottile e fare scalpore e ricevere la censura. La Madonna turchina che mostrava il seno e teneva tra le braccia un Cristo dalle sembianze femminili con tanto di seno in vista, barba e naso di Pinocchio fece gridare alla scandalo. E lo spettacolo finì per saltare. Prima il Magnifico Rettore dell’Università, Giovanni Melis, all’inizio aveva suggerito una censura a base di nastro isolante sui manifesti, poi per problemi tecnici lo show non si potè più fare. In quell’occasione fu Felice Contu dell’Udc-Fli a denunciare con un’interrogazione tra i banchi del Consiglio regionale che «alcuni valori cristiani che per cultura o per tradizione si portano dietro fin dall’infanzia non possono essere così facilmente dissacrati e ironizzati».