Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Demolizioni tra quindici giorni»

Fonte: L'Unione Sarda
1 settembre 2011

POETTO. L'abbattimento dei chioschi abusivi sull'arenile costerà al Comune 400 mila euro
 


Arriva il via libera del Demanio: ruspe in azione a settembre
Vedi la foto
I prossimi quindici giorni potrebbero essere gli ultimi per i baretti del Poetto: il servizio di Edilizia pubblica ha terminato il progetto per la demolizione dei chioschi abusivi e all'inizio della prossima settimana il dirigente Mario Mossa chiederà l'approvazione dei documenti. Poi con una procedura d'urgenza verrà affidato l'appalto. E le ruspe, se tutto andasse liscio, arriverebbero sul litorale «a metà mese», come spiega Mossa.
LE DEMOLIZIONI Il costo dell'abbattimento dei chioschi è di circa 400 mila euro, che verranno anticipati dal Comune. Solo dopo l'amministrazione chiederà il conto ai gestori degli stabilimenti dove la procura della Repubblica ha accertato abusi edilizi. Gli uffici di via Sonnino hanno chiesto alla fine di luglio il nulla osta all'Agenzia del Demanio per portare a termine l'intervento. Non è arrivata nessuna risposta - che era attesa invece entro quindici giorni -, ma in questo caso il silenzio equivale a un assenso. Dunque il cantiere potrebbe aprire prima di ottobre, come invece avevano chiesto i gestori delle attività della spiaggia.
LA PROPOSTA Un mese fa il consorzio Poetto service aveva presentato il calendario delle demolizioni, che sarebbero iniziate il 3 ottobre. «Per noi è stata una scelta obbligata, visto che il sindaco Emilio Floris, prima delle elezioni, ha firmato un'ordinanza che imponeva il rinvio degli abbattimento a ottobre», ricorda il presidente del consorzio Sergio Mascia. Peccato che quello stesso pezzo di carta sia stato giudicato «inefficace» dalla conferenza di servizi convocata dal Suap - sportello unico per le attività produttive - in base a un parere rilasciato dal servizio di Edilizia privata. Ecco perché nonostante le promesse dei proprietari dei baretti, il Comune sta mandando avanti la procedura di demolizione come se niente fosse. «Il Municipio fa il proprio dovere», dice Mascia.
LA PROCURA E non potrebbe fare diversamente: dal Palazzo di giustizia, sponda Procura della Repubblica, sono arrivati segnali che non lasciano per niente tranquilli gli uffici comunali. I magistrati indagano - ancora contro ignoti - per omissione d'atti d'ufficio. Inchiesta che corre parallela a quella già aperta da tempo sugli abusi edilizi. Ecco perché il Municipio è ora costretto a correre - nonostante le irregolarità siano state accertate nel 2009, quando venne firmata l'ordinanza di abbattimento - e ci si potrebbe trovare nei prossimi giorni di fronte a una situazione paradossale: le ruspe potrebbero entrare in azione pochi giorni prima della data stabilita dal consorzio Poetto service per abbattere i chioschi, volontariamente e senza l'utilizzo di risorse pubbliche.
CHI PAGA? I 400 mila euro stimati dal Comune per demolire i baretti e smaltire le macerie verranno garantiti dalle casse del Municipio. Ma i costi saranno solo anticipati da Palazzo Bacaredda, che subito dopo la fine del cantiere cercherà di rifarsi sui titolari della concessione demaniale.
IL CONTENZIOSO Cercherà, perché in questi casi è molto frequente il ricorso a cause civili e dunque a una dilatazione dei termini. Anche se il presidente del consorzio assicura: «Non ci sottrarremo alle nostre responsabilità, non vogliamo gravare sulle casse pubbliche». Comunque vada, tra settembre e ottobre il Poetto rimarrà senza chioschi - fatta eccezione per l'Otium, che sta ricostruendo in questi giorni - e le nuove strutture arriveranno, se tutto va bene, alle porte della prossima estate. Prima il Consiglio dovrà approvare il Piano di utilizzo dei litorali. Ma la procedura è ancora lunga e difficilmente Palazzo Bacaredda riuscirà ad adottare il Pul prima della primavera del 2012.
Michele Ruffi