Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il Msi: «Impegno deciso per il sociale»

Fonte: La Nuova Sardegna
4 aprile 2011



Gian Mario Muggiri: ho 27 anni e credo nella solidarietà




CAGLIARI. La molla che gli ha fatto fare il «grande passo» sino a candidarsi per la poltrona di sindaco di Cagliari per il nuovo Msi, è soprattutto «il progrmama sociale di questo partito». Gian Mario Muggiri, 27 anni, ragioniere primo caporal maggiore dell’esercito, è arrivato al Msi tramite un progetto di «intervento solidale». Sposato, ora abita ad Assemini, Muggeri ha però «sempre vissuto a Cagliari» ed è «il primo in famiglia a impegnarsi nella politica. Le prime curiosità le ho avute a 14 anni, ma l’impegno attivo è cominciato l’anno scorso, alle provinciali».
Per il capoluogo della Sardegna il candidato (che è anche il più giovane pretendente alla poltrona di primo cittadino) pensa a un città fatta di turismo, solidarietà, trasporti efficienti e interventi per il lavoro. Mentre le divisioni interne all’area della destra non lo scoraggiano: «Il partito di Francesco Storace è più vicino a Silvio Berlusconi, noi abbiamo una nostra identità, fatta soprattutto di un progetto sociale». Consapevole che il suo partito non arriverà tra i primi due, qualora non vi fosse una vittoria al primo turno, per Muggeri la «scelta del voto non è decisa». Se, ad esempio, fossero Massimo Fantola (candidato della coalizione di centrodestra) e Massimo Zedda (che si presenta per il centrosinistra) i due competitori ammessi al ballottaggio «bisognerà vedere il programma, che cosa propongono entrambi, poi sceglieremo il candidato che avrà punti comuni con noi. Se non ci sarà lasceremo i nostri liberi di votare secondo la loro coscienza».
Perchè la decisione di presentarsi alle elezioni a sindaco? «Per dimostrare che ci siamo anche noi e che vogliamo contare». Un punto importante, in questo momento, è «parlare con la gente: nei mercati oppure al Poetto». Ieri mattina Muggiri era nel largo Carlo Felice e ogni occasione è buona per dialogare con qualcuno.
Il Msi, almeno nel nome, si posta dietro una storia che richiama il fascismo... «Non avendolo vissuto - precisa Muggeri - non possa dare un giudizio su quel periodo. Definirmi antifascista? Non credo che abbia senso dursi tale o meno. Si tratta di una storia che appartiene al passato. Oggi i problemi sono diversi. Noi crediamo in una serie di valori, come la famiglia e il prossimo. Sono queste le cose importanti». Ed è per questo che «l’impegno nel sociale, tra la gente, è prioritario - continua - è nostro obiettivo capire i motivi di questo disagio».
Per Gian Mario Muggiri la vita continuerà come prima, con in più l’impegno della campagna elettorale, «fatta soprattutto di dialogo con la gente. Il rapporto diretto è la cosa migliore... Sì, anche internet, ma parlare senza video, senza alcuna mediazione, è sempre la scelta migliore». (r.p.)