Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il nuovo piano Coimpresa passa in Consiglio

Fonte: La Nuova Sardegna
29 marzo 2011

 
L’opposizione vota compatta per il no: «Si va contro il Ministero» 
 
 
 
CAGLIARI. La delibera della giunta per la revisione del piano Coimpresa su Tuvixeddu è passata a maggioranza in consiglio comunale: malgrado il dissenso fortissimo del centrosinistra alla fine l’ordine di scuderia è stato eseguito: 21 voti a favore e 9 contro. In teoria Nuova Iniziative Coimpresa potrà metter mano al progetto di edificazione e spostare volumetrie su Tuvumannu, su un’area meno sensibile, salvando il catino. In realtà - come hanno sostenuto Massimo Zedda, Giuseppe Macciotta, Ninni Depau e altri esponenti della minoranza - sull’area dei colli punici non si potrà toccare una pietra perchè la sentenza del Consiglio di Stato ha messo fine a qualsiasi discussione, confermando il vincolo imposto dall’amministrazione Soru col piano paesaggistico.
D’altronde proprio la lettera firmata dalla direttrice regionale dei Beni Culturali Maria Assunta Lorrai, una nota trasmessa al sindaco Emilio Floris e consegnata ieri ai consiglieri comunali, avrebbe dovuto suggerire una pronta ritirata alle truppe di centrodestra: la dirigente statale ha chiarito in termini perentori di non conoscere la proposta di variante avanzata da Coimpresa, come invece la delibera afferma. Così come ha smentito che sia avvenuto un qualsiasi incontro tra gli uffici ministeriali e il Comune. Ma il sindaco, destinatario della nota, ha spiegato che non ci sono problemi: si può andare avanti tranquillamente malgrado nel provvedimento firmato dall’intera giunta compaia un’indicazione - riferita alla proposta Compresa - smentita seccamente dalla diretta interessata. Peraltro - hanno insistito i consiglieri del centrosinistra - la variante presentata e votata come «non sostanziale» sarebbe sostanziale sino in fondo, al punto che - l’ha sostenuto anche Stefano Deliperi in una nota diffusa l’altro ieri - una rimodulazione del piano di queste dimensioni dovrebbe passare al vaglio degli uffici, come dire che la procedura di autorizzazione dovrebbe essere ripetuta integralmente. Un passaggio comunque inutile, perchè sono stati proprio i vertici del Ministero ha dare una lettura definitiva della sentenza di palazzo Spada: per la Lorrai su Tuvixeddu non si potrà più fare nulla, il vincolo di cinquanta ettari vieta di mettere su anche un solo mattone. La tutela c’è e nessun accordo tra Comune e impresa privata potrà farla cadere. Bisognerebbe modificare il Ppr, ma - come riportiamo in altro servizio - la strada è impervia. (m.l)