Anche i topi nell'ex officina


Zanzare come se fosse piena estate, ratti come se ci si trovasse nei pressi di un fiume. Invece è ancora inverno, le temperature sono basse e la zona è quella tra viale Trieste e via Mameli. A causare questa situazione è l'ex officina della Regione in via Caprera, chiusa nel 2007 e abbandonata a se stessa senza alcuna manutenzione durante gli ultimi anni. Fognature a cielo aperto, ristagni d'acqua che vengono alimentati dopo ogni pioggia: l'habitat naturale per la proliferazione di topi e insetti infestanti che, soprattutto dopo il tramonto, invadono le strade e le abitazioni circostanti. «Aprire le finestre la sera comporta il trovarsi nella stanza decine di zanzare», racconta Francesco Roccabianca, avvocato con ufficio nella attigua via XIX Novembre, «ci siamo lamentati più volte e non so cosa stiano aspettando per risolvere il problema». Da parte dei gestori dei tanti tra bar, pub e ristoranti della zona c'è la paura di protestare (e si può capire dato che dichiarare di avere roditori che girano fuori dal locale non è certo una buona pubblicità): la pazienza, però, sembra quasi esaurita e qualcuno è già in possesso di decine di fotografie da allegare alle denunce che, promettono, verranno compilate «a breve».
Ignoto quale sia oggi l'ufficio regionale che si occupa della gestione del sito: la situazione dell'ex officina è nota a tutti e le responsabilità rimbalzano da una parte all'altra senza trovare risposte utili, sebbene pare che i lavori siano già stati appaltati e che per ultimarli «servirà ancora parecchio tempo», dicono dalla direzione del Demanio regionale. Da segnalare che, nel mese di settembre dell'anno scorso, dopo l'ennesima protesta dei residenti, l'assessorato agli Enti locali promise un intervento risolutore. Si tradusse in una semplice disinfestazione, effettuata qualche giorno dopo e rivelatasi utile unicamente a eliminare la presenza delle zanzare per ventiquattro ore, dopo le quali tutto ovviamente tornò come prima. «La misura è colma e richiede un intervento immediato», tuona Gianfranco Carboni, presidente della Circoscrizione del Centro storico, «ho già provveduto a segnalare i fatti agli enti di controllo territoriale, compresa la Asl: qui c'è di mezzo la salute dei cittadini di un intero rione e il lavoro di decine di commercianti».
DANIELE GAMBERINI