Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Milia: «Scuole salve tranne le pluriclasse»

Fonte: La Nuova Sardegna
1 marzo 2011

Ma la provincia di Nuoro boccia la riforma dell’istruzione




ALFREDO FRANCHINI

CAGLIARI. La riorganizzazione della scuola sarda arriva oggi in Giunta. L’assessore all’Istruzione, Sergio Milia, ha predisposto la delibera dopo l’incontro di ieri mattina con Cgil-Cisl e Uil. La scuola sarda è «terzomondizzata» ed è questo l’unico punto che viene condiviso da tutte le parti: i sindacati chiedono più qualità nella rete scolastica e l’assessore ritiene che la riorganizzazione sia il primo passo. «La Regione intende sopprimere 22 autonomie e 24 scuole», hanno affermato Peppino Loddo (Cgil), Enrico Frau (Cisl) e Giuseppe Maccioccu (Uil), «una proposta non condivisibile perché, tra i tanti motivi, non contiene alcun riconoscimento della specificità e dell’autonomia della nostra regione». Sergio Milia spiega: «Siamo pronti a fare un’ulteriore riflessione ma in realtà non chiuderà alcuna scuola. Quando si parla di autonomie scolastiche si parla di dirigenti; lasceremo aperte tutte le scuole tranne quelle pluriclasse. Voglio dire che si chiuderenno solo pochissimi punti e infatti abbiamo ricevuto il consenso dell’Anci e di sette province». L’ottava provincia è quella di Nuoro: «Siamo pronti a organizzare forme di resistenza», afferma Roberto Deriu, presidente della Provincia di Nuoro. «Appare palese la contraddizione fra gli annunci del governo regionale che si è detto disposto a varare misure contro lo spopolamento dei nostri comuni, e la manifesta volontà di operare tagli di autonomie scolastiche e di scuole negli stessi paesi. Chiudere la scuola significa decretare la chiusura dei paesi e la conseguente perdita della loro identità». Francesca Barracciu (Pd) ricorda che l’assessore Milia «condivise con tutto il Consiglio, votando un Ordine del giorno, la necessità di invertire la direzione della politica sull’istruzione del suo predecessore. Così, con molta cautela, avevamo riposto un pizzico di fiducia nel neoassessore. Ora il piano di dimensionamento, proposto da Milia, dimostra che non c’è nessuna inversione di marcia e che il presente e il futuro del diritto all’istruzione viene drasticamente tagliato». Una scuola sarda sempre più lontana, insomma, dagli standard di qualità: «Ci saremmo aspettati che Milia prima di proporre un piano fatto di taglil», afferma Giuseppe Cuccu (Pd), «si adoperasse per aprire con lo Stato una forte vertenza per garantire alla nostra regione tutte le deroghe necessarie rispetto ai parametri numerici definiti dal governo nazionale. Numeri che mal si conciliano con la nostra realtà del tutto diversa da qualsiasi altra regione».

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