Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Elezioni il 15 maggio, con il referendum

Fonte: La Nuova Sardegna
1 marzo 2011

I due poli si preparano, subito la legge per ridurre i consiglieri comunali e provinciali



Centrodestra Il vertice con Cappellacci non risolve i problemi sulle alleanze e i programmi di giunta

CAGLIARI. Per le amministrative si voterà il 15 maggio assieme al referendum regionale anti-nucleare. Lo ha reso noto Ugo Cappellacci ai partiti del centrodestra riuniti in un vertice proprio sulle elezioni. Un vertice interlocutorio (anche sul programma d’azione della giunta e del Consiglio regionale) come quello che nelle stesse ore ha impegnato il centrosinistra. In entrambi gli schieramenti pesano le divisioni locali.
Una legge per unire le due consultazioni. L’attuale norma impedisce di unire elezioni e referendum. Per questo ieri Cappellacci ha chiesto alla maggioranza di votare entro due settimane una legge ad hoc. Per due ragioni. La prima è il risparmio finanziario. La seconda è il trascinamento che le amministrative possono garantire a un referendum al quale il presidente tiene molto: una netta vittoria contro il nucleare lo aiuterebbe ad opporsi a quanti, nel centrodestra nazionale, vorrebbero sistemare una centrale in Sardegna.
Subito il taglio dei consiglieri negli enti locali. Il centrodestra si è trovato d’accordo sull’esigenza di ridurre il numero dei consiglieri provinciali e comunali senza recepire acriticamente la norma nazionale sul taglio del 20 per cento. L’idea è quella già ipotizzata dalla commissione Autonomia del Consiglio regionale, che potrebbe votarla già oggi. Lasciare 40 consiglieri a Sassari e Cagliari, prevederne 32 nelle città e negli altri grandi capoluoghi (Nuoro, Oristano, Olbia, Carbonia e Iglesias) e scendere a 24 in quelli piccoli (Sanluri, Villacidro, Tortolì, Lanusei). Nessuna riduzione, infine, nei centri minori sino a 5 mila abitanti per non ridurre eccessivamente la rappresentanza popolare. Per quanto riguarda le indennità saranno ancora Regione e Consiglio delle autonimie a fissare dei tetti ogni tre anni. Anche questa riforma per essere utilizzata alle prossime elezioni deve entrare in vigore prima del 20 marzo, giorno in cui Cappellacci dovrà firmare la convocazione dei comizi elettorali. Senza una norma regionale, entrebbe in vigore quella nazionale ma non sul numero dei consiglieri (già fissati dalla Regione) quanto sulle altre novità: eliminazione di quasi tutte le circoscrizioni e riduzione del numero degli assessori.
Sulle alleanze locali nuovo vertice venerdì. Il centrodestra non è entrato ieri nel merito del problema delle alleanze locali, anche se è stato confermato l’obiettivo di presentarsi uniti ovunque (linea a cui però il Psd’Az non si sente vincolato). Venerdì la discussione partirà con l’esame del voto a Cagliari: i Riformatori hanno ottenuto la disponibilità di tutti su Massimo Fantola, ma l’accordo non è stato ancora concluso. Scottante è anche il voto a Iglesias (dove sono divisi al loro interno sia il Pdl sia i Riformatori), così come quello di Olbia: l’ex alleato Gianni Giovannelli, dimissionato proprio dal Pdl, sta cercando di formare un’alleanza di tutti contro il suo ex partito. Anche in questo caso pesano molto gli umori locali dei singoli e della coalizione.
Rinvio anche su riforme e atti di governo. La riunione dei centrodesta ha demandato a tavoli specifici la ricerca degli accordi sulla riforma sanitaria (le distanze restano enormi) e sul collegato alla Finanziaria. Dopo le recenti critiche di alcuni alleati, a partire dai sardisti, Cappellacci ha posto una sorta di questione di fiducia e tutti gli alleati hanno ribadito l’appoggio alla giunta.
Il centrosinistra rinvia di una settimana. La coalizione che si oppone alla giunta Cappellacci ha approvato ieri, in un vertice nella sede del Pd, un documento in cui rilancia l’esigenza di battere l’alleanza berlusconiana che sta «aggravando la crisi» del Paese e della Sardegna. L’esame delle situazioni locali è stato trasferito alle segreterie provinciali, che entro lunedì, nuovo vertice regionale, dovranno dare le indicazioni per superare i non pochi problemi.
Incertezze su Cagliari, Olbia e Iglesias. Sono aperti anche nel centrosinistra i casi di Cagliari e di Iglesias (alcuni partiti non riconoscono le vittorie di Sel alle primarie). Su Olbia sarebbe stato fatto un passo in avanti con la disponibilità di Sel a non opporsi a un’eventuale alleanza (comprendente anche alleati attuali del centrodestra, come Udc e Riformatori) guidata da Giovannelli. Per sbloccare la discussione, però, dovrà esserci un quadro più chiaro della situazione generale.

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