MARTEDÌ, 12 AGOSTO 2008
Pagina 1 - Cagliari
Previste nuove centraline e una diversa ubicazione
Nel 2007 la città era al top nazionale per il degrado dell’aria
ROBERTO PARACCHINI
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CAGLIARI. La rete di rilevamento dell’inquinamento atmosferico di Cagliari sarà rimodulata. La decisione è stata confermata da una delibera della giunta regionale. Il costo è di 775mila euro da utilizzare nella realizzazione di interventi di aggiornamento della struttura della rete in rapporto all’ubicazione delle stazioni di misura, alla strumentazione analitica e al sistema di trasmissione ed elaborazione dati.
Diverse volte, nei mesi scorsi, Cagliari è risultata una delle città col maggior inquinamento atmosferico d’Italia. Lo aveva denunciato un dossier di Legambiente che, a sua volta, si basava sui dati forniti dal Comune. Quest’ultimo, però, aveva precisato che i rilevamenti non erano da considerarsi validi in quanto alcune centraline «sono posizionate in modo non regolamentare, troppo vicine alle auto». In città ve ne sono sei: a Sant’Avendrace, viale Diaz, piazza Repubblica, Tuvixeddu, viale Ciusa e Pirri. «Ora metteremo a norma gli impianti - spiega l’assessore comunale Giovanni Giagoni (Pianificazione dei servizi) - preciseremo il posizionamento e le sostanze da rilevare (con nuovi filtri). Alla fine arriveremo ad avere una quindicina di centraline, che permetteranno di monitorare tutti i punti importanti e sensibili della città».
Secondo Legambiente, però, il problema non è il numero dei punti di rilevamento, già più che sufficienti - sottolinea Vincenzo Tiana, responsabile regionale dell’associazione ambientalista - noi invece chiediamo che questi strumenti siano gestiti adeguatamente e che i risultati siano utilizzati per regolare il traffico. Cosa che non viene fatta. Eppure sappiamo che a Sant’Avendrace e in viale Diaz vi sono spesso picchi superiori ai limiti stabiliti». Per questo tipo di inquinamento, nel 2007 Cagliari si era «meritato» il secondo posto, dopo Torino. Il risultato lo aveva reso noto Legambiente sulla base del rapporto annuale «Mal’aria». Ma il Comune, come accennato, aveva contestato l’attendilità dei dati. E ora si riposizionerà anche l’ubicazione delle centraline.
Da diversi anni l’associazione ambientalista chiede che venga modificata la viabilità cittadina, considerata il responsabile centrale del degrado ambientale. «Il problema è molto grave - precisa Luigi Lai, medico cardiologo, responsabile scientifico di Legambiente - i dati internazionali mostrano che l’inquinamento atmosferico è responsabile di un altissimo numero di patologie cardiovascolari. E non sono tanto i picchi ma l’esposizione continua, quella che già c’è, a danneggiare la salute. Ma il Comune sembra non considerare questo un problema prioritario, come dimostra il fatto che non interviene sul traffico».
Le normative sull’inquinamento atmosferico prevedono, spiega Lai, che in un territorio come quello dell’area di Cagliari bastino due centraline: una nel punto più trafficato e una in quello con meno auto. Aumentarne il numero non serve a niente. Spero semmai che i nuovi strumenti permettano di misurare anche il PM-2,5 (le polveri più sottili e più dannose) come previsto dalle nuove normative europee. E mi auguro anche che non vengano ritardati gli interventi perchè Cagliari ha segnali di pesante inquinamento, anche a Tuvixeddu, dove non vi sono auto. Si tratta di una questione che non va presa sotto gamba in quanto è ormai accertata una linea diretta tra inquinamnto atmosferico e mortalità».