Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Obiettivo: diecimila al voto

Fonte: La Nuova Sardegna
31 gennaio 2011

Cagliari. Domani alle urne per scegliere tra cinque candidati chi sfiderà il centrodestra


Favorito Cabras, candidato unico del Pd, peserà il risultato di Zedda


CAGLIARI. Napoli è lontana, e le polemiche velenose che hanno preceduto e seguito la disfida all’ombra del Vesuvio per la scelta del candidato a sindaco del centro sinistra qui non attecchiranno; non solo per l’assenza di competizione tra pesi massimi all’interno del partito di maggioranza relativa della coalizione, quanto per la serenità con la quale si è svolto il confronto pubblico in queste settimane tra i cinque candidati a sfidare il centro-destra.
Confronto molto “british”, con dibattiti pacati, sponsor che preferiscono rimanere sullo sfondo e confronti sui temi veri del governo della città solo raramente occasione di polemica.
Le previsioni della vigilia lasciano intendere che la sfida sarà solo tra il candidato del Pd, il senatore Antonello Cabras e il consigliere comunale uscente e regionale di Sel Massimo Zedda. Gli altri tre concorrenti sono Filippo Petrucci, dottorando in Scienze politiche che ha raccolto le firme per la sua candidatura, Giuseppe Andreozzi, avvocato, esponente dei Rossomori e Tiziana Frongia, medico, espressione dei Verdi. Questi non dovrebbero comunque impensierire i primi due.
Ma come voterà il popolo del centrosinistra a questo appuntamento? Se la vittoria di Cabras non è in dubbio, diverse analisi si fanno sul distacco che il senatore dovrebbe infliggere al suo avversario. Tanto maggiore sarà, tanto più la sua candidatura uscirà rafforzata dal primo confronto. Viceversa un buon risultato di Zedda, superiore al 20 per cento, se accompagnato da una alta affluenza alle urne, farebbe pendere la bilancia non tanto del candidato quanto della coalizione a sinistra, complicando il progetto sognato dai dirigenti del Pd di erodere proprio una parte centrale dell’elettorato del Pdl con una candidatura, come quella di Cabras, che ben si presta al dialogo con i settori meno oltranzisti e più moderati del centrodestra. Ma la vera incognita, a Cagliari, come negli altri tre centri dove si andrà a votare non sono infatti i cinesi chiamati a sostenere questo o quel candidato come in Campania, ma il comportamento degli elettori tradizionali e abituali del Pd. Quanto accetteranno la candidatura Cabras? Alcuni esponenti del partito, ma non certo autorevoli controllori di voti come lo scienziato Gianluigi Gessa hanno apertamente sostenuto Zedda in nome della necessità di un ricambio generazionale. L’incognita sta nel vedere se l’unanimità di consenso nel gruppo dirigente regionale e locale che Cabras ha creato intorno alla sua candidatura si tradurrà anche in una analoga dimostrazione di fiducia da parte dell’elettorato che andrà a votare alle primarie. Cagliari, per tradizione politica e numeri non è mai stata, da tanti decenni, serbatoio di voti della sinistra e del Pd poi. Al culmine della prima repubblica, il Pli prendeva in alcuni quartieri la metà dei voti del Pci. Una città moderata, di commercianti e impiegatizia, che vota ormai solo le persone, più che i programmi e le idealità. Contro questo trend domenica il Pd cerca di darsi la spinta per arrivare al confronto con un centro-destra che più lacerato di così non si può, in condizioni addirittura di supremazia. Ecco perché anche la stessa affluenza alle primarie, al di là del risultato finale, quasi scontato, sarà un dato attentamente valutato da entrambi gli schieramenti.
La macchina organizzativa ha ormai definito gli ultimi atti. Domenica i seggi saranno aperti dalle 8 alle 20, in quattordici sezioni elettorali, il Comune di via Roma, le Circoscrizioni, il liceo Scientifico Pacinotti in via Liguria e la scuola media Leopardi, a Pirri, Come negli appuntamenti precedenti i votanti dovranno recarsi nelle sezioni che abitualmente utilizzano per recarsi alle vere consultazioni. Dovranno avere la tessera elettorale e un documento di identità, e prima del voto sarà richiesto loro un contributo, minimo un euro per concorrere alle spese delle primarie.
Il responsabile organizzativo per il Pd di queste consultazioni, Ivan Caddeo, si aspetta che alla fine i votanti oscilleranno tra gli 8 e i 10mila, un numero che dovrebbe consentire, se il contributo minimo sarà effettivamente corrisposto di pareggiare almeno il costo delle primarie stesse, che si attesta sugli 8mila euro. Il Comitato per le primarie comunicherà affluenza e vincitori nella sede del Pd in via Emilia.
I suoi componenti si aspettano uno spoglio rapido e senza contestazioni. Mica siamo a Napoli.
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