Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Piano del Centro storico, l’enigma di via Fara

Fonte: La Nuova Sardegna
31 gennaio 2011


Il Polo Civico contrario al riempimento di tutto il vuoto presente nell’area di Stampace Alto
Martedì sera il consiglio comunale valuterà il documento
CAGLIARI. Martedì pomeriggio il consiglio comunale discuterà del piano particolareggiato del centro storico. La sua adozione non significherà automaticamente una sua successiva approvazione, ma giunta e maggioranza potranno citare anche questo piano tra le cose realizzate.
Tra le aree del centro storico uno dei punti che da decenni è al centro dell’attenzione, se non altro per l’assenza di soluzioni, è l’area di via Fara, in Stampace alto. Il Polo Civico, formazione che sostiene la candidatura di Massimo Fantola a sindaco, ritiene non opportuno che nel piano particolareggiato si accolga quanto contenuto nel piano attuativo del privato. «Siamo a favore - si legge in una nota - di uno scambio perequativo con l’impresa Puddu che più volte ha manifestato il proprio interesse, della costruzione di un parcheggio di due livelli interrati, analogo a quello presente nel piano attuativo dell’impresa, con diritto di prelazione per gli abitanti di Stampace alta e Castello, della realizzazione di uno spazio pubblico con campetto per i ragazzini del quartiere, della realizzazione delle case di quel 20 per cento di piccoli proprietari che attendono da ormai troppi anni. Il tutto può avvenire attraverso il partenariato pubblico-privato laddove la stessa impresa Puddu, che potrebbe essere le medesima a costruire parcheggio e abitazioni». Nel piano particolareggiato l’area di via Fara, è individuata come “vuoto urbano strategico” da destinare alla fruizione pubblica con funzione di cerniera fra i quartieri, l’area portuale e il castello, a favore della nascita della città universitaria diffusa”. Anche in questo caso, come in altre 30 delle 32 aree del centro il vuoto strategico viene riempito con dei volumi. «Siamo convinti che sia sbagliato approvare il piano attuativo dei privati e che sarebbe più corretto e più utile per la città operare secondo le indicazioni della precedente pianificazione».(g.cen.)