Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Centrodestra alla ricerca dell'unità

Fonte: L'Unione Sarda
28 gennaio 2011

Comunali. Martedì vertice a Roma. Il partito del premier pronto alla corsa solitaria, a rischio l'alleanza in Regione
Fantola: «Fedeltà al Pdl? Se vinco sarò il sindaco di tutti»
C'è tempo fino a martedì, per eventuali dietrofront. Cinque giorni da quando Massimo Fantola ha incontrato i vertici del Pdl a Roma. Ai quali ha espresso l'impossibilità di giurare fedeltà a proposito delle elezioni politiche che verranno, nicchiando anche sull'ipotesi di federare i Riformatori sardi con il partito del premier. Era questa la condizione che Berlusconi, attraverso il fido Romano Comincioli, avrebbe dettato a quello che, a oggi, è il candidato unico di tutti i partiti minori del centrodestra.
LA ROTTURA Il Pdl non vuole rinunciare al peso politico di quella che, per importanza, è considerata la seconda poltrona più importante nell'Isola. Se ne parlerà martedì, nel corso del vertice romano di via dell'Umiltà. Da un lato del tavolo i coordinatori nazionali Verdini, Bondi e La Russa, dall'altro quelli regionali Delogu e Nizzi. In una seconda fase, sempre martedì, il confronto sarà poi allargato al coordinamento regionale, presenti anche il governatore Cappellacci e il sindaco Floris. Sul tavolo questioni delicate, visto che rompere con Udc e Riformatori significherebbe aprire una crisi al buio anche in Regione.
LE IPOTESI Sul tavolo del partito di maggioranza relativa le contromosse sono già in campo: senza accordo su Fantola il Popolo delle libertà indicherà un suo candidato. E lo proporrà anche agli alleati tradizionali, gli stessi che compongono l'alleanza che oggi sostiene Cappellacci. Se Udc, Uds, sardisti, Fli e Riformatori insistessero sul nome di Fantola, non si tornerà comunque indietro. Questo sembra chiaro: ieri Giulio Steri, consigliere regionale dell'Udc, ha ribadito che «il Pdl non può chiedere di avere il sindaco. Se lo farà, ci saranno conseguenze a livello regionale». In serata la replica dei coordinatori regionali del Pdl Delogu e Nizzi: «Il candidato alla guida del capoluogo regionale non può che essere indicato collegialmente da tutta la coalizione di centrodestra, senza esclusioni di sorta, con la consapevolezza di scegliere la persona più indicata per guidare il Comune di Cagliari. Quanto alle possibili ripercussioni di carattere regionale il Pdl non ha certo timori di nessun tipo, a tale riguardo neppure quella di presentarsi dinnanzi al corpo elettorale».
IL PDL Il piano B è stato già tracciato nel corso dell'ultimo coordinamento cittadino: via libera alle liste civiche “Lavoro&Quartieri”, “Centro Giovani” e “Cagliari con Emilio Floris”. E poi dialogo aperto con gli altri partiti dell'alleanza e non rappresentati in Consiglio regionale: La Destra di Storace, la Lega Nord Sardegna e forse l'Msi.
I NOMI Sono quelli dei quali si è già parlato nei giorni scorsi: l'assessore regionale Giorgio La Spisa, il senatore Piergiorgio Massidda e l'assessore comunale Giuseppe Farris. La forza dei tre verrà testata con un sondaggio (anche se una rilevazione è stata già effettuata nei giorni scorsi dalla Euromedia Reserch di Alessandra Ghisleri), che costituirà il punto di partenza per l'individuazione del front runner. Per tutta una serie di ragioni il nome più forte, a oggi, sembra essere quello di Massidda.
FANTOLA Sul fronte dei Riformatori, Massimo Fantola ostenta sicurezza e tiene aperta la porta dell'alleanza: «Negli incontri romani ho ribadito ciò del quale sono da tempo convinto - rivela - se mai sarò il sindaco di Cagliari non potrei mai considerarmi né del terzo polo, né del Pdl men che meno dei Riformatori. Sarei il sindaco della maggioranza dei miei concittadini, con i quali farò un patto che non posso negoziare con i leader nazionali dei partiti. Qua c'è da far ripartire l'economia, da dare risposte sul fronte sociale e dell'innovazione, non da esercitarsi in alchimie politiche». L'impressione è che Fantola sia deciso a proseguire sulla sua strada.
ANTHONY MURONI

28/01/2011