Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Un compitino senza passione»

Fonte: La Nuova Sardegna
27 gennaio 2011


Il vicepresidente del consiglio Cugusi boccia il piano particolareggiato



Dai residenti arrivano le prime critiche pubbliche all’impianto complessivo del piano

CAGLIARI. La lettura dettagliata del piano particolareggiato del centro storico non entusiasma i componenti dell’opposizione in consiglio, che condividono con il presidente della commissione urbanistica Tavolacci solo la certezza di una sua possibile adozione, ma non una sua approvazione definitiva, prima dello scioglimento di questa assemblea.
Il commento del vicepresidente del consiglio Giorgio Cugusi è netto. «Il lavoro che ci presentano non è altro che l’abbozzo di lavoro redatto dallo scomparso ingegner Deplano. Uniscono in un solo disegno urbanistico il centro storico e la municipalità di Pirri, e solo questo fatto lascia perplessi. Se andiamo a vedere cosa è accaduto in questi due anni vediamo che a Cagliari qualche cenno di intervento c’è stato, i vuoti urbani e quelli strategici (via Tristani e l’area ex mobilificio Cao) sono stati analizzati, soprattutto perché c’è stata una continua interlocuzione con la Regione sulla riperimetrazione dell’area interessata, mentre su Pirri non si è fatto nulla, è tutto fermo. E adesso vogliono confrontare i due centri come se facessero parte di una area omogenea per storia e tessuto urbanistico. Ma quando mai?».
Cugusi, che guarda con un occhio particolare le dinamiche su Pirri, suo bacino elettorale, contesta però il metodo di lavoro dei documenti che sinora ha potuto leggere.
«Non c’è stato un lavoro casa per casa, il piano non racconta quello che c’è e come potrebbe essere conservato in maniera intelligente. È lavoro formalistico - continua Cugusi - che non darà frutti; l’unica azione di pregio è lo studio approfondito sui vuoto urbano da riedificare, 25mila metri cubi circa, pari a immobili per 400 nuovi residenti, a cui sarebbero da aggiungere altri 1500 insediati proprio grazie al piano. il mio giudizio è negativo e spero che tutta l’opposizione dica no in aula.
Sicuramente la montagna di osservazioni sopra la quale dovrebbe essere sepolto questo piano particolareggiato sta già cominciando a prendere forma. Un residente di Villanova, Massimo Delogu, espone già pubblicamente tutte le sue riserve sul piano. «Sono decisamente contrario, e lo scriverò, alla probabile edificazione dell’area posta tra via San Saturnino e via Giardini. Villanova non dispone di adeguate risorse per i servizi né per la vita sociale dei residenti, se si eccettua il felice ma limitato caso di piazzetta San Domenico. Sottrarre l’ultimo spazio libero disponibile ed idoneo al pur parziale soddisfacimento delle esigenze del quartiere, significa ignorare deliberatamente il pubblicvo interessei dei cittadini a vantaggio di quello privato degli imprenditori. L’eventuale aumento di unità residenziali comporterebbe un aumento del traffico, atto in controtendenza rispetto al tentativo in corso della parziale pedonalizzazione del quartiere. Non da ultimo - conclude Delogu - viene il problema dell’inserimento urbanistico di cospicui volumi in un’area a forte caratterizzazione paesaggistica, ampiamente visibile dai punti di belvedere sovrastanti e tra l’altro sottoposta a tutela per Decreto ministeriale nel quadro dell’intero centro storico. Mi sarei aspettato da parte dei nostri amministratori un colpo d’ala, almeno “una tantum” per l’acquisizione dell’area e la sua destinazione a pubblica utilità. Aspettative ingenue, destinate a essere deluse ancora una volta».(g.cen.)