Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Ecco la Cagliari che vorremmo»

Fonte: L'Unione Sarda
27 gennaio 2011

Forum. Parlano i concorrenti alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco in programma domenica

I piani di Andreozzi, Cabras, Frongia, Petrucci e Zedda

Domenica gli elettori del centrosinistra sono chiamati a votare per scegliere il loro candidato sindaco. Cinque i concorrenti: Antonello Cabras, senatore, è stato designato all'unanimità dal Pd, Massimo Zedda, consigliere regionale e comunale, rappresenta i vendoliani, l'ex assessore provinciale Tiziana Frongia i Verdi, l'avvocato Giuseppe Andreozzi i Rossomori mentre il ricercatore universitario Filippo Petrucci è l'unico indipendente.
A ciascuno di loro sono state fatte, dai giornalisti Fabio Manca e Anthony Muroni, sei domande e le risposte sono state inserite in ordine alfabetico.
Quali sono, sinteticamente, i vostri programmi per la città.
ANDREOZZI Il mio programma è articolato in 12 punti. Quelli essenziali sono: raccordo con il territorio perché lo sviluppo va pianificato in un'ottica di area vasta; riportare i giovani in città incentivando, con leve fiscali, il risanamento del centro storico, investendo su scuola, università, soprattutto nel campus, arte e cultura. Servono, inoltre, un piano dei servizi per affrontare povertà e emarginazione e un piano per la tutela dell'ambiente che inglobi Poetto e Tuvixeddu.
CABRAS Occorre rivedere la mobilità, che incide sulla qualità della vita di chi vive in città e nell'hinterland, pianificare politiche pubbliche che rendano fruibile il grande patrimonio inutilizzato. Gli studenti devono diventare le leve per costruire lo sviluppo della città universitaria. Sono i tre pilastri sui quali costruire gli altri temi.
FRONGIA Penso a un ecomuseo urbano che inglobi tutto ciò che può rilanciare l'economia. Ogni angolo di Cagliari può essere fonte di reddito ed ha vocazione turistica: i siti archeologici, quelli naturali, le ricchezze storico-culturali. Bisogna smettere di consumare il territorio e recuperare il costruito esistente, utilizzare i siti dismessi per dare case a basso prezzo, favorire la mobilità con gli ecobus.
PETRUCCI I nostri cinque cardini sono trasparenza, coinvolgimento, competenza, progettazione e comunicazione. Sulla politica della casa il nostro principio è riabitare: ci sono 5000 immobili sfitti da usare e un convento in Castello che può dare 200 posti a parte dei 19 mila studenti fuori sede, a cui occorre pensare. In ogni caso bisogna evitare azioni una tantum. Mi spiego: è inutile pensare di costruire case a basso costo nell'ex mercato ortofrutticolo se a pochi metri piazza Medaglia miracolosa cade a pezzi.
ZEDDA Cagliari è una città con enormi potenzialità dove il costo della vita e dei servizi è diventato insopportabile. Possiamo produrre lavoro creando sinergie tra imprese e università, dobbiamo valorizzare l'ambiente partendo da Poetto, Tuvixeddu e Molentargius. La mobilità va rivista in chiave di area vasta integrando metropolitana leggera, bus, incentivando l'uso dei taxi e aumentando le piste ciclabili.
Su cosa puntereste per far fare il salto di qualità alla città?
ANDREOZZI Per promettere una svolta occorre anzitutto fare i conti con le risorse e assicurarsene sempre di più. Il governo sta tagliando i trasferimenti ai Comuni, mentre noi ci troveremo a dover liberare risorse per la solidarietà, la valorizzazione del centro storico e del mondo universitario. Dovremo liberare i beni demaniali dismessi, un patrimonio immenso e di valore. E puntare su strumenti di sviluppo come le zone franche urbane.
CABRAS Dovremo sviluppare le iniziative in due tempi. Anzitutto riprendere in mano i progetti dell'accordo di programma fra Comune e Giunta Soru: Sant'Elia e Betile, campus universitario e Manifattura tabacchi. In un secondo momento dovremo sviluppare un asse pubblico-privato, senza il quale alcuni nodi non verranno sciolti. Penso soprattutto al riuso del patrimonio edilizio. Dovremo ingegnarci per avere più ricavi senza aumentare le tasse.
FRONGIA Investirei sulla qualità dell'aria, eliminando le auto dal traffico. Ci vorrebbero più bus elettrici, dando agli studenti la possibilità di usarli gratis. E poi le piste ciclabili. Servono spazi per ragazzi, anziani ed extracomunitari, per recuperare i valori della socialità e dell'integrazione. Bisogna inoltre aprirsi alla collaborazione con l'hinterland, per aumentare il nostro potere contrattuale nei confronti dell'Ue.
PETRUCCI Bisogna partire dall'assoluta discontinuità con l'amministrazione uscente. Imparando a usare meglio le risorse si riescono a fare più cose, senza voli pindarici. Penso alla raccolta differenziata dei rifiuti: farla meglio aiuta l'ambiente e consente ai cittadini di pagare meno tasse. E poi cambierei la prospettiva della pubblicità istituzionale. Non ha senso farla sui mezzi d'informazione sardi, occorrerebbe spostarla sulla vetrina nazionale,
ZEDDA Non si parte da zero, visto che ci sono ancora i progetti dell'era Soru, da riprendere e sviluppare. Dobbiamo valorizzare il nostro immenso patrimonio, vanno riprese in mano anche le questioni Tuvixeddu e Poetto, per non parlare delle aree militari dismesse. Il Comune deve fare da cerniera tra università e imprese, che devono trasformarsi in motori dello sviluppo. Insieme per la città del domani.
Che cosa vi differenzia dal centrodestra?
ANDREOZZI Vedo soprattutto tre elementi di discontinuità: non c'è stato il raccordo col territorio che per noi è fondamentale; il rapporto con le imprese private, che io non demonizzo, va governato: è il Comune che decide che cosa fare e coinvolge gli imprenditori negli investimenti. Terzo: il centrodestra non ha avuto una visione di città ma ha governato l'esistente.
CABRAS Il Comune deve scegliere e in questi anni non si è scelto. I cambiamenti non sono stati governati ma subiti, spesso per incapacità di dire no. Il futuro è ricco di insidie ma anche di opportunità. Non c'è cagliaritano che non dica che la sfida di questa città è verso il mare, invece si è andati verso l'interno. Inoltre bisogna far funzionare la macchina amministrativa, che oggi non funziona.
FRONGIA Noi, contrariamente al centrodestra, siamo contro la speculazione edilizia, la politica di casta, i conflitti di interesse, siamo per l'incremento dell'associazionismo, per la meritocrazia e per gli investimenti sulle energie rinnovabili.
PETRUCCI Quando si progetta, occorre farlo dentro una pianificazione complessiva. È inutile costruire il terminal crociere se le navi non possono attraccare in quel molo. Il centrodestra è stato ignavo, sono stati incapaci di cogliere le occasioni perché sono disinteressati al bene comune. Inoltre gli imprenditori vanno governati: se lascio che le imprese ristrutturino ampi spazi del centro storico e gli affitti lievitano, sto cambiando la politica di un quartiere, subendola.
ZEDDA Il centrodestra non ha preso decisioni per non scontentare i potentati. Invece bisogna dire no. Sullo stadio, ad esempio, sono d'accordo con Riva: non si può demolire un monumento. Anche per il Poetto il sindaco poteva intervenire per bloccare lo scempio e non lo ha fatto. Noi saremmo intervenuti. Chi governa deve presentare idee, progetti e impegnarsi a realizzarli.
I vostri programmi sono molto simili. Perché un elettore di centrosinistra dovrebbe preferire uno di voi?
ANDREOZZI Non vivo di politica, visto che il mio mestiere è un altro. Ma non sono nemmeno un marziano calato ora nell'agone del confronto. Ho partecipato per tutta la mia vita alle battaglie civili che hanno avuto la città come epicentro. Cito, ad esempio, quella degli anni '70 contro i palazzoni della Sip che sarebbero dovuti sorgere dove oggi c'è il Parco della musica. Credo di avere titoli per rappresentare un pezzo della società civile.
CABRAS L'esperienza delle primarie, per come l'intendo io, non è una competizione interna ma una consultazione della base, alla quale chiediamo una valutazione. I nostri partiti di provenienza ritengono che ognuno di noi sia in grado di fare la sintesi giusta. I punti sono due: scegliere chi rappresenta meglio l'elettorato e chi ha più numeri per battere il centrodestra. Perché alle elezioni si partecipa per vincere, questo non bisogna mai scordarlo.
FRONGIA Dovrei vincere perché voglio tagliare le tasse comunali, dare i bus gratis e aumentarne le corse notturne, assicurare la mensa scolastica alle scuole superiori, individuare nuovi spazi sportivi, dare internet gratis a tutti. E poi c'è la sfida del reddito di esistenza: tutti dovrebbero avere un salario, attraverso il quale vivere una vita dignitosa. Per ultimo, ma non meno importante, lo sviluppo dell'economia turistica e gli incentivi per l'energia prodotta col fotovoltaico.
PETRUCCI Noi incarniamo l'idea del cittadino che deve tornare protagonista, avendo a sua disposizione amministratori competenti, che siano al servizio della comunità. Siamo giovani e abbiamo l'attitudine a investire sulla conoscenza, su un'amministrazione della città che sia improntata alle scelte condivise, con un approccio completamente differente rispetto a quello del centrodestra.
ZEDDA Si vince marcando la differenza rispetto alla coalizione che ha amministrato dal 1993 a oggi. Dobbiamo riuscire a far capire il nostro messaggio innovativo alle giovani generazioni. E anche il nostro slogan “Ora tocca a noi” ha proprio un significato legato all'inclusione e a un cambio di stagione. Saremo la novità, visto che conosciamo e viviamo la città nel profondo e nella sua quotidianità.
Dopo le primarie, sosterrete lealmente il candidato vincitore?
ANDREOZZI Abbiamo fatto uno sforzo per riempire questa campagna elettorale di contenuti. Non sarà una competizione finta perché ciascuno di noi ha la sua specificità e tutti corriamo per vincere. Alla fine le idee di ciascuno diventeranno patrimonio comune.
CABRAS Da come si è svolta questa fase è già evidente che alla fine, chiunque vinca, ci sarà una campagna elettorale corale.
FRONGIA È vero che c'è l'impegno di condividere il programma. Ma ci sono un se e un ma: se a maggio entrassero nella coalizione forze che sponsorizzano il nucleare o la privatizzazione dell'acqua saremmo in difficoltà.
PETRUCCI Abbiamo sottoscritto un documento che ci impegna a concorrere per le primarie e poi sostenere i vincitori. Manterremo l'impegno.
ZEDDA È chiaro che poi saremo tutti uniti nel sostenere il candidato vincitore.
Cosa vi fa pensare che questa possa essere la volta buona per dare lo sfratto al centrodestra?
ANDREOZZI Sarà importante dar bene l'impressione che siamo finalmente pronti. Sintonizzarsi sulla città e dare qualità ai nostri messaggi. Convincere la gente che le persone e le idee giuste sono nel nostro campo. Sapremo governare il territorio, mettendo in campo le nostre forze migliori.
CABRAS Il centrosinistra può vincere se la sua proposta incontra e interpreta il sentimento maggioritario che oggi si respira in città. Non basta essere diversi, bisogna avere un'idea nuova. Chi sceglie noi sappia che non si sta iscrivendo al centrosinistra ma sta sposando una visione nuova dell'amministrazione della cosa pubblica. Chi ci darà fiducia sarà perché vuole cambiare.
FRONGIA Sono certa che vinceremo anche perché si sta esaurendo il modello culturale del centrodestra. Quello che succede sul palcoscenico nazionale è sintomatico e la gente vuole dire basta. Credo che la spinta giusta ci arriverà dai movimenti che hanno messo al centro del proprio impegno la passione civile.
PETRUCCI Sono convinto che lavorando tutti assieme riusciremo a incanalare verso la giusta direzione le attuali frustrazioni dei cagliaritani. Incontrando tante persone mi sono reso conto che in giro c'è voglia di cambiare. La buona politica deve essere capace di dare questa speranza, una sensazione reale di cambiamento. Il centrodestra, da questo punto di vista, ci è molto indietro.
ZEDDA Abbiamo sempre avuto la possibilità di vincere, solo che in passato non abbiamo saputo sfruttarla. Questa volta le nostre potenzialità sono altissime anche perché è già stato dimostrato che questa non è una città di destra. Sapremo interpretare la voglia di cambiamento. Facendo una città nuova all'insegna dell'acronimo AEIOU: alternativa, etica, idee, opportunità e uguaglianza.

27/01/2011