Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Illuminato e molto concreto

Fonte: La Nuova Sardegna
14 gennaio 2011


Il mondo della cultura e della scienza sceglie il profilo ideale



MONTALDO È necessario avere il coraggio di non disperdere gli interventi e di opeare scelte sui singoli che valgono

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Nel nuovo cd che sta preparando la cantautrice Rossella Faa c’è anche un topo che parla e grida «Forza Cagliari». E lo urla perchè il sindaco «non fa la deratizzazione e noi topi possiamo vivere benissimo a Cagliari». In un’altra canzone chi racconta è una blatta, «di quelle di un tempo, nere, che lamenta l’invasione di quelle rosse e brutte, bagasce». Faa abita a Villanova e precisa che se non dovesse «combattere gran parte del tempo contro blatte e topi, potrei occuparmi meglio del mio lavoro». Un modo per dire, innanzi tutto, che il nuovo sindaco dovrà essere «illuminato e guardare alle cose concrete. Questo è un passaggio indispensabile per promuovere la cultura».
Per Nicoletta Dessì, docente di Informatica (già direttrice del dipartimento di Matematica dell’università), il prossimo primo cittadino «dovrà essere attento non solo ai commercianti, ma anche agli studenti». L’ateneo ha infatti una popolazione di 32.810 universitari, di cui 18.312 sono fuori sede. E quartieri «come Is Mirrionis vivono anche grazie agli studenti fuori sede - informa Valentina Onnis (ricercatrice di Chimica farmaceutica e rappresentante della “Rete del 29 aprile”) - da qui la necessità di maggiori servizi di residenza e di trasporto. Ma questo si potrà ottenere solo se vi sarà una maggiore interazione tra ateneo e Comune». Ma «noi siamo anche un’università - continua Dessì - che possiede un patrimonio monumentale importante, dal palazzo delle scienze all’orto botanico: chi guiderà Cagliari dovrà certamente tenerne conto».
Lo stimolo alla cultura, però, non si crea «coi finanziamenti o con gli spazi fisici (che già ci sono) - afferma Luciano Marroccu, professore di Storia contemporanea e scrittore (già assessore alla Cultura della Provincia) - occorre invece formare un ambiente complessivo più fertile, che generi opportunità e possibilità di esprimersi». Inoltre per Marroccu, vi sono una serie di occasioni, come il recupero di Calamosca e San Bartolomeo, che potranno diventare volano per la cultura cittadina nel suo complesso». Cagliari è una città di mare, ricca di meticciato culturale. Ma ora occorre «una marcia in più - sostiene Maria Del Zompo, direttrice del dipartimento di Neuroscienze dell’ateneo - rubando il termine agli economisti, direi che occorre fare una filiera della cultura. Abbiamo tante possibilità che possono diventare anche occupazione sia in termini congressuali, che di manifestazioni culturali, oltre che occasioni di ricerca e sviluppo per le imprese. Ma per fare questo necessita uno stretto dialogo con l’amministrazione». Ultimamente è sempre più presente in città il collegamento tra cultura e turismo. Il manager Massimo Palmas (curatore di Jazz-Expo) vede «lo spettacolo come uno dei motori centrali per il turismo, scelta strategica per il capoluogo dell’isola. Per questo vorrei qualcuno che valorizzi i luoghi e i monumenti della città anche in questa prospettiva: dalla piazza sul mare di via Roma all’anfitetro romano».
Cagliari deve mirare alto, sottolinea l’archeologa Maria Antonietta Mongiu (già assessore regionale alla Cultura): «Il prossimo primo cittadino deve essere cosciente che viviano in una delle città più antiche del Mediterraneo e che per millenni ne siamo stati il centro». Questa storia «ha prodotto una grande ricchezza, non solo estetica, ma anche economica e noi dobbiamo essere in grado di recuperla in entrambi gli aspetti. Il nuovo sindaco punti quindi sul campus universitario, il museo Betile e il grande parco su Tuvixeddu». L’ambiente culturale nasce anche grazie all’incremento dei rapporti e dei collegamenti, oltre ai voli low cost, è determinante la rete dei trasporti interni. Per Gianni Corona (già docente di tecniche ed economia dei trasporti, e presidente del Ctm) chi guiderà Cagliari dovrà tener conto che «occorrono più corsie dedicate ai bus e una maggiore attenzione al discorso della rete viaria dell’hinterland. Il tutto per sviluppare più mobilità in un ambiente non inquinato e una maggiore sicurezza».
Il prossimo sindaco «dovrà, però, avere il coraggio di guidare la città a prescindere dagli equilibri precostituiti - si augura Anna Maria Montaldo, direttrice della pinacoteca comunale - insomma dovrà avere grande quilibrio e coraggio». Per Cagliari, «una delle più belle città d’Europa per i paesaggi, il primo cittadino dovrà muoversi senza polverizzare le risorse, sia economiche che umane, ma col coraggio di investire sulle persone di valore». Chiunque sia, il futuro capo del palazzo di via Roma dovrà essere «noto e conosciuto in città, di modo che la gente sappia in che modo applicherà i suoi programmi - afferma Ugo Carcassi, professore emerito di Clinica medicia - ma dovrà anche essere in grado di interpretare le esigenze della città, senza idee preconcette e con grande attenzione alle periferie, un nervo ancora scoperto».
In questo momento storico, però, spiega l’attore e regista Mario Faticoni, «bisogna tornare ai fondamenti: aiutare a stabilizzare le situazioni, come fece a suo tempo Dal Cortivo. Oggi invece viviamo nella volatilità culturale. Senza una legge regionale, con la crisi che stiamo vivendo e senza un vaglio della qualità, vincono i tagli. Per questo chiedo che si torni ai “fondamenti” che permettano la continuità delle iniziative più solide».