Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Uscire subito dall’immobilismo»

Fonte: La Nuova Sardegna
13 gennaio 2011



Il Pd comunale e Antonello Cabras fanno il controcanto alla Giunta Floris



Questo esecutivo ha fatto poche cose, solo quelle che non hanno toccato interessi

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. «Questa Giunta ha fatto solo quello che non dava fastidio a nessuno e tutte le questioni importanti per la città non sono state affrontate», ha affermato ieri il senatore del Pd Antonello Cabras. Doveva essere la conferenza stampa di bilancio di fine anno del gruppo consiliare comunale del Pd, ma è stata soprattutto la prima uscita pubblica di Cabras come candidato pidiessino alle primarie del centrosinistra.
La stagnazione da rifiutare. «Immobilismo e opacità amministrativa nella gestione del patrimonio e nei servizi», sono state le caratteristiche della Giunta guidata da Emilio Floris», ha sottolineato il capo gruppo Ninni Depau. Un fatto che ha messo in difficoltà anche «noi dell’opposizione perché dove non c’è un governo, è anche difficile fare interventi. Ad esempio: campus universitario, piano particolareggiato per il centro storico e stadio sono questioni importanti su cui l’esecutivo ha rinuncaito a decidere. Siamo in una situazione di stagnazione». Mentre quando si decide qualcosa, come la partecipazione al bando regionale per l’housing sociale legato alle case per le giovani coppie, «si fa tutto in fretta e senza un progetto, sprecando un’occasione importante», ha sottolineato Claudio Cugusi.
Il decalogo da non imitare. Secondo Andrea Scano (vice presidente della commissione all’Urbanistica), vi sono almeno dieci grandi problemi su cui la Giunta è stata assente. Si va dal piano della mobilità («non esiste un disegno complessivo») agli interventi per il dissesto idrogeologico, dai ritardi sul piano unitario per il litorale (Pul) alla mancanza d un’edilizia sociale su Stangioni («di cui parla da tre anni»), dalla non esistenza di un ufficio ambientale («e Cagliari è caratterizzata dall’ambiente») all’assenza di proposte concrete per le dismissioni militari, dall’abbandono del centro storico («non c’è ancora il piano particolareggiato») al nodo intermodale, dal pasticcio dei parcheggi («sono state lottizzate le ex zone a servizi, le “Bs3*”, ma monetizzati i posti auto») sino al fronte del mare («diventato un sogno»).
Il piano strategico dimenticato. Eppure all’inizio, nel piano strategico presentato dal sindaco Emilio Flosis, «i buoni propositi c’erano tutti - ha precisato Cabras - ma non sono stati realizzati, fare dei cambiamenti significa anche intervenire su situazioni che possono toccare interessi di vario tipo. Mentre si è fatto solo quello che non disturbava nessuno. Ma il timore di smuovere le acque si è visto anche nel rifiuto delle iniziative proposte dalla Regione e legate al Betile, al recupero di Sant’Elia e al campus universitario». Inoltre Cagliari «è una città di mare e deve rivolgersi nuovamente al mare, ma anche per fare questo bisogna toccare qualcosa».
I poteri che bloccano. A suo tempo il giornalista Alberto Statera (già direttore de La Nuova) aveva parlato delle tre «m», mattone, medicine e massoneria, come dei poteri che condizionano maggiormente il capoluogo dell’isola. E oggi? «Beh, io non sono massone, né conosco a sufficienza il mondo della sanità - ha precisato Cabras - direi che di quei poteri ci sono delle code, ma più apparenti che sostanziali. Le questioni oggi sono più complesse: gli interessi possono essere singoli, ma anche collettivi. Io spero di poter sostituire quelle tre «m» con altre lettere: per la trasformazione della città».
Il pasticcio di Tuvixeddu. Su Tuvixeddu bisogna uscire dalla logica della decisione giuridisdizionale, ha affermato Cabras: «Il grande pasticcio è nato perché il Comune doveva pagare una grande cifra per degli espropri fatti in modo irregolare. E visto che non aveva i soldi ha contrattato coi privati un certo numero di lottizzazioni. Sin dall’inizio si è trattato di un interesse privato a cui se n’è aggiunto uno pubblico. Chi ha fatto partire l’operazione ne ha la responsabilità e queste vanno messe ben in chiaro. Ora si dovrebbe tentare di evitare che la situazione sia risolta dai giudici. Il parco va fatto, cercando di non dover pagare altri indennizzi».
Le primarie, un confronto. Secondo un sondaggio che circola sul web, Antonello Cabras è il favorito nelle primarie del centrosinistra, ma il senatore è chiaro: «Non credo a questi sondaggi, anche se mi danno per favorito, perché non li ho commissionati io. Credo invece che si vince e si perde sempre per un voto. Questo è il gioco democratico. L’importante è il dopo».