Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Senza la Regione saremmo in apnea»

Fonte: L'Unione Sarda
13 gennaio 2011

Università. All'inaugurazione dell'anno accademico il punto su corsi e specializzazioni

Il rettore Melis e i tagli del governo: «Ecco le difficoltà»

«Gli aumenti solo a una parte dei funzionari? Scelti criteri meritocratici».
Troppi tagli nei trasferimenti statali e pochi fondi per la ricerca, tanto che negli ultimi anni l'Ateneo cagliaritano è scivolato giù dalle classifiche internazionale che tracciano il ranking scientifico. Restano punte d'eccellenza, come le Neuroscienze e altri istituti, ma per arginare gli effetti negativi del taglio dei finanziamenti nazionali, la Regione ha dovuto mettere mano al portafogli, girando all'Università circa 15 milioni di euro in tre anni. «Senza questi fondi», ha detto il rettore Giovanni Melis, «la situazione sarebbe stata ancora più complicata. Si è passati da 139 milioni del 2008 agli attuali 127 milioni, con le previsioni che indicano ulteriori cali sino a 115 milioni del 2012».
I PROGRAMMI Quest'anno il rettore ha scelto l'Aula magna della facoltà di Ingegneria per inaugurare ufficialmente l'Anno accademico, in quello che cade come il 390° anno dalla fondazione dell'Università cagliaritana. Una scelta non casuale, rispetto alla sede istituzionale del Rettorato, in linea con le critiche lanciate dal Senato accademico contro la riforma Gelmini e fatta «per segnalare il disagio per i tagli della legge 133», ha spiegato Melis. Incontrando la stampa prima di illustrare la sua relazione, il rettore ha indicato le strategie: «L'attenzione della Giunta e del Consiglio regionale per il ruolo dell'Ateneo è stata fondamentale», ha confermato, ma i tagli hanno avuto ripercussioni anche sul personale: «Nel biennio 2009-2010 hanno cessato il servizio 177 docenti e ricercatori e 105 tecnici-amministrativi, i nuovi ingressi hanno riguardato soltanto 2 ricercatori e 34 tecnici e amministrativi. A fine dicembre si è invertita la tendenza alla contrazione degli organici. Quest'anno prenderanno servizio 30 ricercatori, vincitori dei concorsi banditi nel 2008, e 17 docenti vincitori di concorsi nazionali».
GLI AUMENTI Sulle recenti polemiche sollevate dai sindacati dopo l'aumento dell'indennità di funzione a 24 funzionari, il rettore ha poi spiegato: «In passato c'erano promozione indistinte, come se fosse un obbligo», ha rimarcato, «ora stiamo puntando a utilizzare dei criteri di selezione e premialità dell'efficienza». E fotografando l'Università è emerso che nell'anno Accademico in corso sono attivi 44 corsi di laurea triennali, 34 corsi di laurea magistrale e 7 corsi a ciclo unico. Chiusi invece 2 corsi triennali e 4 magistrali.
«Nonostante i tagli», ha rimarcato Melis, «continuiamo ad avere le tasse tra le più basse d'Italia. A fine anno risultavano iscritti 32.810 studenti, di cui il 56 per cento residenti fuori dall'area metropolitana. Gli iscritti fuori corso erano il 44 per cento del totale, con le tendenze che evidenziano una flessione nel numero degli iscritti totali e dei nuovi immatricolati, in linea con il calo demografico e la riduzione dei fuori corso storici». Quest'ultima voce è legata anche all'introduzione della norma della decadenza, contestata con un ricorso al Tar da decine di studenti, che cancella gli esami di chi rimane fermo per anni o tarda troppo a laurearsi.
LE STATISTICHE Evidenziano un minore tasso di abbandono e l'aumento, leggero, del numero dei laureati. Sulla ricerca scientifica, il rettore ha annunciato che sono state «raddoppiate le dotazioni dei dipartimenti e per i ricercatori, rispetto al dato del 2009», mentre l'anno passato sono stati ottenuti 26 brevetti e altri 16 sono stati depositati. Un forte scambio culturale, poi, arriva dagli studenti che fanno l'Erasmus (524 studenti in uscita e 216 in entrata), con un costante incremento negli anni dei viaggi-studio: «L'Ateneo intende destinare gli ex-locali della Medicina del lavoro nella fossa di S. Giorgio», ha sottolineato Melis, «per creare una foresteria con circa 40 posti destinati agli scambi internazionali».
FRANCESCO PINNA.

13/01/2011

Il sogno è quello di riuscire ad accorpare finalmente tutte le attività cliniche
La prossima sfida? Il polo sanitario a Monserrato


L'azienda ospedaliera mista e il Policlinico di Monserrato stentando a decollare, tanto da non riuscire nemmeno a prevedere quando sarà possibile attivare il pronto soccorso nel nuovo moderno ospedale della Cittadella. «Pochi giorni fa», ha chiarito il rettore Giovanni Melis, «l'assessorato alla Sanità ha individuato le risorse per completare il blocco Q e avviare così la riunificazione delle attività sanitarie universitarie. Il protrarsi del regime commissariale non consente la necessaria visione, nonostante il vantaggio della presenza di 157 docenti e 312 personale Ata, il cui stipendio è a carico dell'Ateneo». Con la ripresa dei lavori il rettore ha chiarito che riprenderà corpo il progetto del completamento del Policlinico: «Con l'accorpamento a Monserrato delle strutture cliniche», ha poi affermato, «si potrà attivare la riunificazione dei dipartimenti delle facoltà scientifiche, liberando spazi nel centro storico per le facoltà umanistiche ed economico-giuridiche». E proprio sul centro storico e col rapporto con la città, il rettore ha teso la mano al Comune: «A Cagliari è in atto un processo di ristrutturazione del centro storico. Si tratta di capire come utilizzare i beni demaniali dismessi: l'Ateneo deve dare il suo contributo e siamo disponibili a collaborare proponendo una serie di soluzioni». ( f. p. )

13/01/2011