Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Attentato incendiario al consigliere Pdl Storelli

Fonte: La Nuova Sardegna
10 gennaio 2011


Fiamme alle Mercedes del dirigente Asl: «Non so chi possa odiarmi tanto»

È il terzo avvertimento dopo i vetri infranti all’auto della moglie

CAGLIARI. «Ho visto fiamme alte dalla finestra della mia camera da letto. Non vedevo l’auto, ma ho capito che era il mio parcheggio. E mi sono fiondato a vedere». Dopo una lunga giornata Ugo Storelli, capogruppo Pdl in consiglio comunale e direttore sanitario della Asl 8, ha ancora energia per raccontare l’attentato incendiario del quale è stato vittima. Ieri notte, poco dopo l’una e trenta, qualcuno ha appiccato il fuoco alla sua Mercedes Classe E 300, parcheggiata poco lontano da casa, in via del Priore Berengario, Genneruxi. È bastata della benzina sul cofano anteriore e le fiamme sono divampate alte, tanto da allarmare i vicini di casa. Le loro urla hanno attirato l’attenzione di Storelli, 54 anni, tra i politici più conosciuti di Cagliari, che in quel momento stava per andare a letto dopo aver dato la buonanotte alla sua figlioletta. «Ho sentito le grida dei vicini, mi sono affacciato e ho visto il fuoco - racconta al telefono dopo la denuncia in Questura - il fuoco ci ha messo pochissimo a distruggere l’auto. Ovviamente non m’importa della macchina, ma temo per la mia famiglia». Non ci sono dubbi sul fatto che non si sia trattata di una bravata o di un errore. Perché è il terzo avvertimento criminale che l’ex responsabile del centro trapianti del Brotzu riceve in poco più di tre mesi. A ottobre avevevano preso di mira la Mini Cooper di sua moglie, l’ingegnere Alessia Vargiu, spaccando il lunotto posteriore, mentre alla sua Mercedes avevano infranto il finestrino del passeggero anteriore. Aveva capito che non si trattava di atti vandalici: le sue auto erano le uniche danneggiate della fila parcheggiata. Una denuncia e poi la speranza che tutto finisse lì. Invece pochi giorni dopo, a novembre, un altro avvertimento, ancora contro l’auto della moglie, visto che la sua era distante. L’ultimo episodio, quello di ieri, è più odioso perché avvenuto poche ore prima il battesimo della prima bambina, nata un mese fa. Possibile che l’attentatore abbia calcolato pure questo. «Mi occupo di tante cose ma proprio non so chi possa odiarmi tanto. Non ho mai promesso lavoro a nessuno, mai garantito nulla in cambio di voti». Dopo i rilievi della Scientifica, la Digos guidata dal dirigente Alfredo Polverino ha avviato le indagini, che non si annunciano semplici se il medico non fornirà qualche indizio su chi possa volergli del male. Ora chiede sorveglianza per la sua famiglia. Solidarietà da tutto il mondo politico. (e.l.)