Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, tour nel parco-discarica

Fonte: L'Unione Sarda
10 gennaio 2011

L'allarme. Visita al sito delle associazioni Amici di Sardegna e Aloe Felice che denunciano il degrado in cui versa l'area archeologica


Il blitz degli ambientalisti nell'area archeologica di Tuvixeddu è scattato intorno alle 10,15 di ieri. L'obiettivo? Denunciare all'opinione pubblica lo stato di totale abbandono in cui versa da tempo la necropoli fenicio-punica. Una trentina di soci e simpatizzanti delle associazioni Amici di Sardegna e Aloe Felice, capeggiate rispettivamente da Roberto Copparoni e Angelo Pili, ha scalato una collina impervia dietro i palazzoni di viale Sant'Avendrace passando dalla fatiscente scalinata del vico II. Dopodiché i manifestanti sono entrati nel sito scavalcando un muretto sprovvisto di recinzione.
Armati di scarponi e falci anti-sterpaglie, gli escursionisti non autorizzati hanno raggiunto, non senza faticare, le passerelle panoramiche del mai nato parco di Tuvixeddu. Desolante lo spettacolo che si è materializzato di fronte ai loro occhi: tavole di legno ormai marce e in alcuni punti perfino bucate, ringhiere completamente ossidate, vegetazione ad altezza d'uomo, tanti rifiuti e tombe puniche abbandonate alle intemperie. All'interno anche i segni evidenti delle “visite” da parte di tossicodipendenti e senza tetto, che da qualche tempo pare siano tornati a bazzicare nelle vecchie casupole dell'ex cementeria adiacenti al perimetro dell'area archeologica.
Una manifestante di mezza età si è ferita tra i rovi durante la disagevole ascesa al colle e diverse persone, giornalisti compresi, sono finite a gambe levate sulla strada del ritorno a causa del fango e dell'erba resa viscida dalla rugiada mattutina. «Siamo tornati indietro nel tempo», ha commentato sconsolato Angelo Pili, presidente dell'associazione Aloe Felice, «questo sito importante e suggestivo che sarebbe dovuto diventare uno splendido parco archeologico fruibile dai residenti e dai turisti costituendo anche una fonte di nuovi posti di lavoro per tanti giovani cagliaritani, è purtroppo ritornato ad essere un luogo completamente abbandonato a sé stesso. Non siamo ancora al degrado degli anni '80, quando la necropoli veniva utilizzata come pista per il motocross e le prostitute accoglievano i clienti tra le tombe puniche, ma la situazione è comunque molto molto allarmante».
Amareggiato anche Roberto Copparoni, presidente degli Amici di Sardegna. «Mentre ci si danna con la carta bollata, fra ricorsi, denunce ed esposti», afferma, «i percorsi realizzati con i cospicui finanziamenti pubblici sono orami inutilizzabili e molte tombe sono ricoperte da detriti ed erbacce. Come se ciò non bastasse, l'area meridionale della necropoli è tornata ad essere una pattumiera a cielo aperto, costellata da cumuli di rifiuti».
È dunque questo il parco di Tuvixeddu? «Di fronte al disimpegno delle istituzioni», conclude, «abbiamo ritenuto doveroso attuare questa forma di protesta civile, invadendo simbolicamente l'area per un tour guidato non autorizzato che ha consentito a tante persone di farsi un'idea precisa di cos'è Tuvixeddu oggi». Le due associazioni considerano l'apertura del parco archeologico «necessaria» per ridare alla città di Cagliari un'opportunità di crescita occupazionale e turistica. Al blitz ha partecipato anche il candidato sindaco dei Verdi, Tiziana Frongia, in compagnia del suo cane.
PAOLO LOCHE

10/01/2011