Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Comune, per ora corrono solo i nimi

Fonte: L'Unione Sarda
10 gennaio 2011

I temi: disoccupazione giovanile e casa a prezzi accessibili
«Alla fine vincerà Cabras, si concentri sui problemi veri»


L'ex Magnifico Rettore Pasquale Mistretta dieci anni fa si presentò agli elettori come l'anti-Floris. Oggi fa l'osservatore: «Il quadro è confuso, lo strumento delle primarie non è quello più adatto, visto che si rischia di creare di divisioni - sostiene - credo che a confrontarsi saranno Fantola e Cabras. Il primo sembra non avere avversari nel centrodestra, il secondo ha l'esperienza giusta e conosce i problemi. Nel centrosinistra c'è un altro candidato interessante, Massimo Zedda. Ma credo che il senatore del Pd spunterà la candidatura». Sulla possibilità che per la prima volta i rapporti di forza possano cambiare Mistretta è scettico: «I quartieri periferici, che erano una roccaforte della sinistra, sono ormai abitati da persone che sono più attratte dal consumismo che dalla rivendicazione sociale. Si parli di disoccupazione giovanile e di un'accoglienza più produttiva nei confronti degli immigrati, che saranno sempre più una ricchezza». E poi c'è il problema della casa, visto che la gran parte dei cagliaritani non si può permettere gli attuali prezzi di mercato: «È un problema mai affrontato, occorrerà metterci mano. La residenzialità estesa è la chiave di volta per una vera crescita. E i cagliaritani la smettano con gli sterili egosimi e puntino sull'area vasta». Chiusura con un invito: «Chiunque vinca abbandoni la strada dell'ipocrisia che caratterizza la politica a tutti i livelli e non abbia paura di dire verità, anche scomode».
DAL CORTIVO È stato sindaco, per il Psi, all'inizio degli anni '90 e oggi guarda con fiducia alla possibilità che il centrosinistra torni a guidare le sorti di palazzo Baccaredda: «I cittadini sono certamente disorientati e c'è una situazione di malessere che sembra crescere di pari passo a un'amministrazione che mi è sembrata veramente sonnolenta, specie negli ultimi anni - commenta Dal Cortivo - servono idee forti che riportino la città a essere la guida della Sardegna. Ci vogliono anche personalità carismatiche, che sappiano osare e prendere decisioni forti. Si deve arrivare a un modello di sviluppo capace di creare lavoro e a oggi questo disegno di valorizzazione della città è assente». La situazione attuale, in vista delle primarie, non è delle migliori e può solo migliorare: «C'è una frantumazione incredibile - aggiunge l'ex primo cittadino - le primarie possono essere una ricchezza solo se servono per misurare il polso agli elettori, creando unità attorno al candidato vincente. Il candidato del Pd ha l'esperienza che serve per trovare le ricette giuste - aggiunge, parlando di Cabras, antico compagno nel Psi - deve lavorare per riuscire a colpire al cuore la cagliaritanità. Come si fa? Parlando dei problemi reali della gente».
DE MATTEIS La docente universitaria, ex componente della commissione nazionale Statuto del Pd, sostiene convintamente Cabras ma soprattutto un progetto alternativo rispetto a quello che è stato portato avanti dalle amministrazioni di centrodestra dal 1993 a oggi: «Anche se devo dire di essere delusa dall'atteggiamento della dirigenza nazionale del Pd, che sembra mirare a disorientare il suo elettorato, con proposte inattuabili come quelle di un'alleanza con Fini e il suo nuovo partito - commenta Grazia Maria De Matteis - io e altri non siamo professionisti della politica e ci impegnamo nella nostra vita quotidiana per cambiare le cose. Anche per questo guardo con fiducia all'esperienza delle primarie, alla quale non dobbiamo e non possiamo rinunciare. Saranno un momento di crescita, di confronto, di unità. Le idee hanno bisogno di circolare e confrontarsi per essere efficaci e capaci di portare vero rinnovamento. Un ultimo appello al candidato, che spero sia Cabras: abbia il coraggio di buttare via il manuale Cencelli e di premiare la competenza nella formazione della sua eventuale Giunta». ( a. mur. )

09/01/2011


Abis: «Serve un master plan per il fronte del mare»
«Fantola è la persona giusta Il nuovo sindaco? Decisionista»


C'è la consapevolezza di avere a disposizione una rosa di nomi pesanti, tutti autorevoli e con esperienza che pochi possono vantare nel proprio curriculum. E c'è pure la volontà di non trasformare questa ricchezza in un'arma a doppio taglio. Ecco perché dall'alto dei suoi ottant'anni Michele Di Martino, sindaco di Cagliari per tre anni - negli anni Ottanta - avverte: «Il centrodestra deve trovare un accordo, perché non può permettersi di fare passi falsi come nel recente passato». E l'ipotesi di una candidatura di Massimo Fantola, che qualche giorno fa ha ricevuto anche l'apprezzamento del governatore Ugo Cappellacci, potrebbe essere quella giusta: «È un nome valido, come lo sono anche gli altri nomi fatti all'interno del centrodestra: tutte persone di capaci e di partito». Cosa dovrà fare il nuovo sindaco? «Deve partire con un programma e portarlo avanti: quello che vogliono i cagliaritani è un primo cittadino decisionista. Deve mettersi al volante e andare sempre dritto. Se non ce la fa, meglio che scenda dall'auto».
EMANUELA ABIS Da docente della facoltà di Architettura ed ex assessore all'Urbanistica - giunta Delogu - Emanuela Abis crede che il futuro di Cagliari si giochi sul piano della città universitaria e dei progetti che il nuovo sindaco dovrà sviluppare per sfruttare questo pregio: «L'ateneo forma tanti giovani, che però sono spesso costretti a lasciare la Sardegna per trovare lavoro. Ecco: bisogna invertire questa tendenza. C'è bisogno di un sindaco con una forza innovativa». I papabili? Sono tanti, ma Fantola, «a cui sono legata da una vecchia amicizia, potrebbe saper coniugare queste esigenze. È un professore universitario e ha la giusta visione in prospettiva». Ada Lai comunque non è fuori dai giochi, e la recente nomina a direttore generale del Turismo «rafforza la sua autorevolezza. Cagliari è pronta per un sindaco donna». Chiunque sia, «deve dare un master plan al fronte del mare. Che comprenda il risanamento di Sant'Elia a rilancio del quartiere fieristico». E poi Molentargius, raro esempio di parco naturale cittadino «a cui non si è ancora riusciti a dare un Piano».
MARCHI Giampaolo Marchi, anche lui ex assessore all'Urbanistica, con un passato nei Riformatori e un presente molto vicino al senatore Piergiorgio Massidda, ritiene che la chiave di volta delle prossime comunali sia quella del ritorno «a una politica concepita come servizio e non come professione: in città c'è un ampio bacino di persone, in gran parte giovani, che non sono più disposti a tollerare le vecchie logiche». Ma come deve essere scelto il candidato del centrodestra? «Sono sbagliati quei processi che portano alle autoinvestiture, come se la poltrona di primo cittadino si ottenesse su prenotazione. Questa decisione non può prescindere dal quadro politico nazionale. Chi pensa di bypassare il problema sbaglia. Tra tre anni, forse meno, saremo chiamati a votare per le politiche. E il sindaco deve essere scelto anche in quest'ottica». Fantola? «È un'ipotesi eccellente, ma lo è anche quella di Giorgio La Spisa, Ada Lai, Giuseppe Farris e Piergiorgio Massidda. Il sindaco deve essere percepito come persona nella quale ci si può identificare». E le primarie, al momento molto lontane dalla galassia del centrodestra, non sempre rappresentano lo strumento giusto per scegliere: «Vince chi è più strutturato per operazioni di questo genere, a prescindere dal candidato. Credo che in certi casi sarebbe meglio scongiurarle, sono meccanismi pseudo-democratici». I progetti? «Sarà fondamentale l'ampliamento del tracciato della metro leggera, che consentirà di arrivare da piazza Repubblica al Policlinico in 25 minuti, seduti, tranquilli. Ma viviamo in tempi in cui bisognerà fare i conti anche con gli spiccioli».
MICHELE RUFFI

09/01/2011