Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I consumatori bocciano le nuove buste

Fonte: L'Unione Sarda
5 gennaio 2011

Le opinioni dei clienti del mercato di San Benedetto e dei supermarket della città

«Sono meno resistenti rispetto alla plastica, ora vietata»

Girando tra gli stand del mercato, tanti box d'alimentari hanno già mandato in pensione la plastica.
«Meglio il mio trolley, più capiente. E non devo portare la spesa in questi sacchetti nuovi che, oltre a farteli pagare, rischiano di rompersi perché finissimi». Parola di casalinga doc, al secolo Elena Marongiu, 47 anni, uscita ieri mattina dal mercato di San Benedetto con un grosso trolley carico di prodotti, dopo aver fatto anche un salto ad un vicino supermercato. «Alcuni prodotti convengono al mercato, altri nella grande distribuzione», aggiunge, «con uno stipendio e due figli che studiano ancora dobbiamo fare i salti mortali. Ora paghiamo con questa faccenda del biodegradabile. Sacrosanto, ci fanno pagare anche le buste dai 10 ai 15 centesimi l'una a seconda della dimensione. Per questo uso il trolley: ci sta tutto e non devo portare pesi».
AL MERCATO Girando tra gli stand del mercato tanti box d'alimentari hanno già mandato in pensione la plastica, così come stanno facendo un gran numero di supermercati dal primo gennaio, quando è entrata in vigore la norma che obbliga a utilizzare il nuovo sacchetto. «Usiamo quelli organici», assicura Gionatan Pilia, uno dei responsabili del market Sidis di via Fontana Raminosa a Is Mirrionis: «Ma i clienti hanno ragione a lamentarsi: sono sicuramente più deboli e c'è il rischio che si rompano a seconda del peso che contengono. Ovviamente avendo un costo superiore e non contenendo pubblicità, siamo costretti a chiedere un contributo. Sta di fatto che la maggior parte dei clienti è assolutamente insoddisfatta». Girando per la città, tra supermercati e negozi di alimentari, si vedono ancora alcune buste di plastica, anche se la maggior parte dei negozi sembra ormai applicare alla lettera la nuova norma (non si possono più vendere quelli vecchi, ma consegnarli gratuitamente ai clienti fino ad esaurimento delle scorte).
I SUPERMARKET «Ormai li stiamo usando regolarmente da due settimane», dice un commesso del Romana Market di via Francesco Alziator, «i clienti sembrano ormai essersi abituati alla scelta». Nella centralissima via Dante, invece, i pareri di chi ha appena fatto la spesa sono contrastanti. «Alla lunga penso sia una scelta giusta», ammette Ernesto Portas, che è uscito dal supermercato abbracciando uno dei nuovi sacchetti con dentro due bottiglie di vino e una d'olio: «A vederlo così mi sembra fragile, dunque meglio non rischiare e non tenerlo come quelli tradizionali. Comunque non capisco perché non si possano fare ecologici e resistenti».
I FAVOREVOLI Poco dietro di lui Stefania Orgiano, giovane insegnante: «Sono contenta che finalmente venga bandita la plastica», annuisce, «ora speriamo avvenga anche con l'acqua minerale, incentivando il vetro a rendere come avviene in Francia o nel nord dell'Europa. Comunque, sono già contenta di vedere che sempre più persone stanno usando i contenitori di stoffa». (fr. pi.)

05/01/2011



Proteste
Il “contenitore” costa sino a 20 cent


Quasi tutti i supermercati fanno pagare le nuove buste organiche: da un minimo di 0,7 per quelle piccole ai 20 centesimi di quelle più grandi. Troppo, protestano molti consumatori, anche perché prima molte catene della grande distribuzione regalavano il sacchetto (quello tradizionale in plastica). Incolpevoli i negozianti che si trovano anch'essi costretti a comprare i nuovi contenitori con un prezzo maggiorato. (fr.p.)

05/01/2011